Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Via la statua di Carlo Felice» Entro fine mese sul tavolo di Zedda la petizione contro i Savoia

Fonte: L'Unione Sarda
23 maggio 2016

PIAZZA YENNE.

Il parere di commercianti e residenti: «È sempre stata lì, perché spostarla?»


In piazza Yenne c'è da spostare la statua di Carlo Felice. Francesco Casula e Giuseppe Melis Giordano, due studiosi della storia sarda, hanno dichiarato guerra al regnante di casa Savoia (ora vestito di rossoblù per la promozione in A), che svetta nella piazza più importante della Sardegna. Vogliono raggiungere quota mille in una petizione che il comitato spontaneo intende presentare al sindaco entro fine mese e che si può trovare nelle pagine facebook dei due promotori.
LA STORIA Francesco Casula sta dedicando anima e corpo a una battaglia che, tiene a precisare, «è apolitica, totalmente slegata dai partiti». Quello che conta è mettere in moto lo studio della storia della Sardegna. «Carlo Felice, divenuto re con l'abdicazione del fratello Vittorio Emanuele I, mirò a conservare e restaurare in Sardegna lo stato di brutale sfruttamento e di spaventosa arretratezza». Elevarlo al ruolo di eroe per Casula è un'eresia. «Non esiste paese al mondo in cui i tiranni, una volta deposti, trovano spazio nelle piazze e nella toponomastica delle città. Ancora oggi non si capisce come sia possibile che si dedichi a questo sanguinario personaggio del passato una delle principali strade della città, all'inizio della quale campeggia dal 1860 una statua bronzea da lui stesso voluta, senza peraltro che vi sia alcuna didascalia o targa informativa idonea a rendere riconoscibile la storia dello stesso».
SPOSTARE LA STORIA Trasferire la statua, come e dove? «L'obiettivo del Comitato è di spostarla in un museo cittadino e al suo posto sistemare una statua dedicata a un personaggio sardo». Chi? «Il più gettonato risulta essere Giovanni Maria Angioy». Tecnicamente è un'impresa difficile, oltreché costosa. «Sulle modalità deciderà il Comune», precisa Casula. «Per quanto riguarda il costo, riteniamo non sia eccessivo. In ogni caso abbiamo promosso una raccolta fondi per far fronte alle spese».
UNA STRADA DA CAMBIARE Per Casula e Melis Giordano è fondamentale cancellare tutte le tracce dei Savoia in Sardegna, a partire dalla statale 131. «Cambiamo la denominazione della strada Largo Carlo Felice con qualcosa che richiami invece un momento positivo della storia dell'Isola e della città, quale per esempio, proprio la data della cacciata dei Savoia dalla città e che il popolo sardo, nell'assemblea del Consiglio regionale, ha deciso di celebrare Sa Die de Sa Sardigna».
QUESTA È LA STORIA Certo, spostare la statua del tiranno sanguinario che rappresenta la «funesta politica dei Savoia tutta giocata sulla discriminazione dei sardi, la repressione e le condanne a morte ma soprattutto il brutale fiscalismo», ha un forte valore simbolico, ma cosa ne pensa chi in piazza Yenne ci vive o ci lavora? «La statua di Carlo Felice è sempre stata lì e può rimanerci ancora», dice Marco Piga, da dietro il bancone della tabaccheria. «Nonostante tutto rappresenta la storia della città. Per quanto riguarda Giovanni Maria Angioy, possono realizzare una statua in un'altra piazza cittadina». Più cauta la titolare di un negozio di souvenir. «Non voglio commentare». Di tutt'altro tenore la posizione dei dipendenti del punto vendita del Cagliari calcio. «C'è sempre stata, perché dovremmo spostarla?», si chiede Gigi Besia, responsabile del bar. «Se poi ci tolgono la statua di Carlo Felice - aggiunge ironico - chi vestiamo di rossoblù quando vogliamo festeggiare la nostra squadra del cuore?». Insomma, lo spostamento della statua non sembra essere uno dei problemi principali. «La storia è storia. E noi siamo figli della storia bella e della storia brutta», sentenzia Francesco Cesare Casula, intellettuale di spicco e profondo conoscitore della Sardegna.
Andrea Artizzu