Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Monumenti da record

Fonte: L'Unione Sarda
16 maggio 2016


Ventisettemila visitatori nella prima giornata - Tante le novità: grande folla nei sotterranei del San Giovanni di Dio

 


La fila per entrare nei sotterranei del San Giovanni di Dio; le audioguide in tantissime lingue realizzate dagli studenti della Spano per raccontare la chiesa del Santo Sepolcro; la curiosità di vedere dall'interno il luogo in cui si sono giocati i destini (economici) di tanti cagliaritani, la Camera di commercio; la polizia che apre le sue porte per mostrare la caserma Carlo Alberto. Sono solo alcuni flash della prima mattinata di “Monumenti aperti” che, in questo fine settimana, festeggia la ventesima edizione.
L'APERTURA Neanche la leggera pioggerella che ha cominiciato a scendere dopo mezzogiorno ha creato particolari problemi. Da piazza Yenne sono partite regolarmente le carovane dei “Trentapiedi”, i gruppi di 15 persone che, tenute a una corda arancione, hanno percorso a piedi l'itinerario di Stampace. «Anzi», racconta una delle volontarie, Alessandra Perra, «sono diventati gruppi di “Sessantapiedi” perché, in alcuni casi, a partire sono stati in trenta».
LE NOVITÀ Certo, qualcuno si è perso per strada. D'altronde, arrivato al San Giovanni di Dio, era impossibile resistere alla tentazione di visitare l'ospedale. Per ammirare uno dei primi quadri al mondo in cui Gesù indossa i paramenti da sacerdote. O per osservare la prima farmacia cagliaritana. Ma, soprattutto, per vedere quei sotterranei, scavanti dai minatori del Sulcis, che salvarono tanti cagliaritani durante i bombardamenti alleati del '43. Un luogo carico di significato. «Nonostante abbia fatto parte di un gruppo speleologico», dice Fabrizio Atzeni, 48 anni, in visita con la famiglia, «non avevo mai visto questi spazi. Ed ero molto curioso dal momento che ne avevo sentito parlare dai miei genitori e dai miei nonni». Non l'unico interessato, evidentemente: alla chiusura, i visitatori sono stati oltre 1.700.
RECORD Alle 18 partono i dati verso il Ghetto, quartiere generale allestito da Imago Mundi per la manifestazione. E sono cifre da record: 27 mila le firme raccolte, settemila in più dell'anno scorso. Il sito più visitato, sino alle 18, è stato il Rettorato (1.600 firme), seguito dall'Orto botanico (1.300) e dal San Giovanni di Dio. Ma le cifre, per quanto positive, non testimoniano completamente l'entusiasmo per Monumenti aperti. Un evento che regala a cittadini e turisti la possibilità di visitare luoghi quasi inaccessibili per il resto dell'anno. La Camera di commercio, per esempio, aperta al pubblico per la prima volta. O anche l'Orto dei cappuccini che, inaugurato la scorsa settimana, è stato ammirato da 870 visitatori. Tra le novità, anche la caserma Carlo Alberto, sede della Polizia: un tuffo nel passato, nei tempi in cui ospitava la fanteria, realizzato grazie al grande lavoro di ricerca effettuato dal capo di gabinetto della Questura, Giuseppe Giardina.
LE INIZIATIVE Ma i veri protagonisti sono stati, come capita ogni anno, gli studenti delle scuole cittadine e della provincia che, abbandonati per un giorno i banchi hanno fatto da ciceroni. Raccontando i segreti dei siti loro affidati. E anche rendendosi protagonisti di interessanti novità. I ragazzi della Spano hanno approfittato di una loro peculiarità: la scuola è frequentata da ragazzi di tantissime etnie. E hanno registrato audioguide in tutte le lingue parlare nella scuola. Anche i nuovi cittadini, quelli che ancora non padroneggiano la lingua italiana, hanno potuto conoscere uno dei luoghi più interessanti della Marina, la chiesa del Santo Sepolcro.
GLI APPUNTAMENTI Ma i visitatori hanno utilizzato anche strumenti più canonici, come l'app per smartphone “Hi Cagliari” che contiene tutte le informazioni sugli 80 monumenti. La kermesse prosegue anche oggi, con le visite ed eventi collaterali: tra questi “I racconti di monumenti aperti”, uno spettacolo nel quale i protagonisti di vent'anni fa raccontano come nacque l'idea. L'appuntamento è per le 12 e le 17 al Ghetto. E sarà possibile anche visitare, dalle 9 alle 20, il museo delle cere, alla Cittadella dei musei, scomparso, per un errore, dal libretto della manifestazione.
Marcello Cocco