La protesta sulla riforma Renzi si salda con la testimonianza a favore delle docenti che non hanno fatto allenare gli studenti per superare le prove ministeriali
di Stefano Ambu
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CAGLIARI. Lotta ai quiz dell'Invalsi. E anche solidarietà alle tre insegnanti nuoresi sospese perché non hanno fatto allenare gli studenti ai quiz ministeriale. Ma oggi è battaglia anche all'impianto della Buona scuola con le incognite trasferimenti e i superpoteri dei dirigenti. Con tanto di sit in di fronte al Bastione e raccolta di firme per il referendum per cancella la riforma della scuola di Renzi.
Non c'è due senza tre: anche oggi giovedì 12 maggio 2016 scioperi e disagi per le scuole sarde in concomitanza con la prova Invalsi nelle scuole superiori dopo quelle somministrate il 4 e 5 maggio alle elementari. La mobilitazione è promossa dai Cobas e da altre sigle sindacali. In appoggio alle insegnanti sanzionate con sei giorni di stop anche uno striscione: "Cun sos collegas nugoresas e cuntra s'Invalsi e sa lei 107". Traduzione: con le colleghe nuoresi e contro l'Invalsi e la legge 107, la cosiddetta Buona scuola.
"L'episodio di Nuoro - ha detto Andrea De Giorgi, Cobas - ha messo in mostra come i nuovi poteri del dirigente scolastico, combinati con le sanzioni della legge Brunetta, abbiano effetti esplosivi anche nei confronti delle scelte dei docenti sull' insegnamento".
Torna in ballo anche la questione trasferimenti, particolarmente delicata per i docenti sardi che la scorsa estate si erano ribellati in piazza con il comitato delle Valigie. "Stanno dividendo la categoria - ha continuato De Giorgi - in docenti di serie A e B. Una parte avrà la titolarità nelle scuole, altri saranno soggetti alle chiamate discrezionali del preside".