Depositate le liste, migliaia di candidati in pista in tutta l'Isola - Le urne si apriranno anche a Cagliari, Olbia, Carbonia, Sinnai, Monserrato e Capoterra
Un esercito di elettori (quasi 500mila) e migliaia di candidati aspettano il 5 giugno (urne aperte dalle 7 alle 23) per decidere il futuro di 101 comuni sardi. Ieri è scaduto il termine per la consegna degli elenchi di candidati sindaci e consiglieri comunali che andranno a comporre le assemblee. Tra gli appuntamenti più importanti c'è il rinnovo dell'amministrazione di Cagliari che, insieme a Capoterra, Monserrato, Sinnai, Carbonia e Olbia, fa parte dei Comuni con oltre 15.000 abitanti.
LA CAMPAGNA ELETTORALE Archiviata la pratica delle liste, inizia ufficialmente la campagna elettorale che avrà temi e caratteristiche diverse in ogni Comune. Nei centri più grandi è possibile che almeno per una parte dell'elettorato il voto sia un pollice verso o meno nei confronti dei governi regionale e nazionale. Sono previste (anche se non ancora programmate) le visite dei big dei partiti nazionali a sostegno dei propri candidati.
OLTRE I 15.000 Nei Comuni con oltre 15.000 abitanti è previsto il ballottaggio se nessun candidato sindaco raggiungerà il 50% più uno dei voti totali. In questi Comuni è previsto il voto disgiunto, ossia la possibilità di votare un candidato di un partito e un sindaco che non sia espressione di quella lista. L'elettore può esprimere anche una singola preferenza: se si vota solo il candidato sindaco, nessuna lista otterrà la preferenza, mentre se si vota una lista o un consigliere (senza esprimere preferenza per il sindaco) il voto verrà comunque conteggiato automaticamente al candidato sindaco espressione di quella lista. L'eventuale ballottaggio si terrà due settimane dopo il primo turno: partecipano solo i primi due sindaci più votati e vince chi ottiene il maggior numero di voti.
SOTTO I 15.000 In Sardegna sono la maggior parte i Comuni al di sotto dei 15.000 abitanti. In questi centri non è previsto il ballottaggio, ma vince il sindaco che ottiene il maggior numero di voti al primo turno. In questi Comuni non è possibile scegliere il voto disgiunto.
DOPPIA PREFERENZA Per garantire il più possibile un equilibrio di genere all'interno dei consigli comunali, anche per questa tornata elettorale viene rinnovata la pratica della doppia preferenza di genere per i Comuni oltre i 5.000 abitanti. Significa che ogni elettore potrà esprimere due preferenze, una a un uomo e una a una donna della stessa lista; il voto verrà contato solo una volta, mentre per l'elezione in Consiglio comunale si farà il conteggio sui voti dei consiglieri.
LE BIG Sarà una corsa a sette per il Comune di Cagliari che, dopo l'approvazione della legge di riordino degli Enti locali, sarà anche il capoluogo della Città metropolitana. Infatti, gli elettori cagliaritani eleggendo il sindaco di Cagliari sceglieranno automaticamente anche quello della Città metropolitana. In totale le liste presentate sono 35 più le 15 che concorreranno per la Municipalità di Pirri. All'interno della Città metropolitana rientrano anche Capoterra, Monserrato e Sinnai. Dopo le elezioni, verrà modificata anche la composizione del Consiglio metropolitano che sarà formato da 14 persone invece che dai 40 attuali. Elezioni chiave anche a Olbia dove i candidati sindaco sono cinque. Il centro gallurese dovrà costruire la propria rete urbana per cercare di agire all'interno del territorio della Gallura nella gestione di servizi ad ampio raggio.
PICCOLI COMUNI A fare la voce grossa, però, sono i piccoli Comuni, se non altro per la difficile situazione in cui versano. Agli amministratori che andranno a ricoprire la carica di sindaco è richiesto uno sforzo di idee e risorse per cercare di arginare il fenomeno dello spopolamento che in Sardegna assume dimensioni preoccupanti. Ma c'è anche un altro aspetto che riguarda l'incolumità degli amministratori, vittime di attentati che negli ultimi tempi si sono intensificati. Sarà importante verificare quanti cittadini andranno a votare perché l'affluenza molto alta significa ridare credibilità e sostegno alle istituzioni.
Matteo Sau