Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

37mila utenti in mora Deposito cauzionale obbligatorio dopo l'ordinanza del Tribunale

Fonte: L'Unione Sarda
5 maggio 2016

Il gestore: acqua a rischio per 1200 clienti in ritardo di 2 anni con i pagamenti delle bollette Abbanoa, 37mila utenti in mora Deposito cauzionale obbligatorio dopo l'ordinanza del Tribunale

Un'ordinanza da più di due milioni di euro: tanto vale la decisione del tribunale di Nuoro, che ha dato il via libera alla riscossione del deposito cauzionale da parte di Abbanoa. Secondo le stime del gestore unico del servizio idrico ancora 37mila sardi devono pagare i 55 euro (che diventano 92 in caso di famiglie numerose) come garanzia per «eventuali insolvenze».
RISCHIO CHIUSURA Ora quelli non ancora in regola col deposito «risultano morosi e a rischiano la chiusura dei contatori», fa sapere Abbanoa con un comunicato, che punta il dito - ancora una volta - contro l'Adiconsum, che in questi mesi è stata protagonista di un braccio di ferro giudiziario con il gestore unico: «È questo purtroppo il risultato degli appelli a non pagare effettuati da Adiconsum Sardegna nei mesi passati. Per ben due volte il tribunale di Nuoro è stato costretto a esprimersi su una indicazione che non ha avuto alcun precedente in Italia e per ben due volte ha ribadito la legittimità dei depositi, rigettando i ricorsi».
BOTTA E RISPOSTA L'associazione che difende i diritti dei consumatori ha annunciato un nuovo ricorso ma nel frattempo invita a pagare il deposito cauzionale, pur continuando a definirlo «un balzello profondamente ingiusto e giuridicamente non corretto» tanto da «non condividere le motivazioni poste alla base della decisione». Però, in un comunicato firmato dal presidente regionale Giorgio Vargiu, l'Adiconsum spiega: «Riteniamo che le ordinanze dei tribunali si debbano rispettare, conseguentemente riteniamo che tutti i consumatori sono al momento tenuti al pagamento del deposito cauzionale richiesto dal gestore unico nell'autunno del 2014 e che lo stesso debba essere pagato con i bollettini che ogni utente ha a suo tempo ricevuto». Il botta e risposta è andato avanti con un tweet dell'amministratore unico Alessandro Ramazzotti, che parla di «tardivi inviti a pagare i depositi cauzionali da chi ha fatto causa contro Abbanoa» e si chiede «chi risponde di tanta gente esposta?».
GLI ESENTATI Una via d'uscita per non pagare c'è ed è prevista dal gestore unico: le nuove utenze possono attivare la domiciliazione bancaria delle bollette. Sono esenti, poi, le «famiglie a basso reddito per le quali viene applicata la tariffa agevolata No Tax», mentre «cospicue riduzioni dell'importo» sono state assicurate alle associazioni no profit e religiose con consumi inferiori ai 500 metri cubi all'anno.
BOLLETTE NON PAGATE Il rischio di chiusura dell'acqua minacciato da Abbanoa in realtà non riguarderà chi non ha ancora pagato solo la cauzione; interesserà chi, oltre al deposito, non paga le bollette da più di due anni e ha un debito di almeno 3mila euro con il gestore del servizio idrico. Insomma: casi conclamati e giudicati ormai quasi irrecuperabili. Come ad esempio i circa 1.200 «utenti plurimorosi» a cui è stata avviata nei giorni scorsi la procedura di chiusura dei contatori dell'acqua. Una seconda tranche di “recupero crediti” ad appena due settimane quella che ha riguardato decine di alberghi e strutture ricettive sparse per l'Isola.
Sul sito internet di Abbanoa è stato pubblicato un nuovo elenco di morosi, a cui sono già arrivati diversi solleciti nei mesi scorsi. Non è stato diffuso nessun nome, ma semplicemente il codice cliente e l'importo da saldare. Un ultimo avvertimento prima della chiusura definitiva dei rubinetti che non verrà portata a termine prima di due settimane, per dare ai morosi il tempo di saldare i debiti (che potranno essere rateizzati).
I MOROSI Nella lista non mancano, di nuovo, gli hotel. Tra questi, uno di Alghero detiene il record per il debito più imponente, oltre 40mila euro di arretrati. Seguono: un'azienda agricola di San Giovanni Suergiu (14mila euro), un'attività commerciale di Bosa (6mila euro), un bar di assemini e un altro a Quartu (oltre 4mila euro ciascuno), un ristorante a Palau (3.734 euro) e un distributore di benzina alla Maddalena (3.497 euro).
Michele Ruffi