Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il bon ton anti-bullismo: un mix di regole imprecise fuori contesto

Fonte: La Nuova Sardegna
14 aprile 2009

MARTEDÌ, 14 APRILE 2009
Pagina 2 - Cagliari

L’improbabile vademecum pagato dal Comune

CAGLIARI. Dunque il Comune ci distribuisce un galateo con la complicità dell’ufficio scolastico regionale. Senza prima leggere il testo, verrebbe da dar ragione all’opposizione in consiglio comunale bocciando a priori il vademecum «Gala&Teo» quando raccomanda ai giovani di non lasciarsi andare al bullismo in nome della buona educazione e, pertanto, a cena, invita a preferire l’uso di candelabri (di quale metallo?) e di zuppiere antiche. Ma, dispiace per l’opposizione, forse perché la curiosità stuzzica il nostro mondo senz’anima, forse perché si sente un disperato bisogno di quella buona educazione minuta che alleggerisce non la vita tutta, ma certo il momento, ecco che la lettura del testo comincia. Ed è qui che, sia perdonato il gioco di parole, cade l’asino. Da quando in qua si prescrive un ricco abbigliamento di tulle alle bambine che devono fare da damigelle a un matrimonio? Sulle feste dei bimbi alle elementari va quasi tutto bene salvo la domanda che sorge spontanea e stupita: ma a chi è rivolto questo libro? E se è un «manda a dire ai genitori» ci si dimentica di una premessa: una festa è tale prima di tutto se non si sbagliano i criteri attraverso i quali scegliere i bambini da invitare visto che un’intera classe dentro casa non ci sta. Nessuna parola è spesa su questo. Ma arriviamo alla tavola apparecchiata: quanto grande deve essere un tavolo per accogliere la parata di posate e bicchieri allestita nel disegno? Bene sarebbe stato se, una volta mostrato lo schema generale, si fosse spiegato che solo nelle tavole lunghe molti metri si poteva apparecchiare con tutta quella roba senza scadere nell’ineleganza. Il bon ton contemporaneo prevede poche posate, che si tolgono una volta usate e quindi si sostituiscono per la portata successiva. Aiuta allo scopo un carrello affianco alla tavola o il mai abbastanza rimpianto tavolino di servizio. Finita la lettura si può tornare alla necessità iniziale: dire no al bullismo attraverso la buona educazione. E qui sta il punto: siamo sicuri che i bulli siano solo quelli che commettono l’imperdonabile errore di servirsi del coltello per tagliare una pietanza molle? Purtroppo il libro ripropone l’imbarazzante confusione tra forma e valori, tra bon ton stretto e vivere civile. Ogni buon presidio educativo cerca di aiutare i bimbi a trovare la via per vivere in armonia con se stessi e gli altri e così può succeder che, anche chi non ha ricevuto istruzioni sull’eleganza a tavola, faccia presto a indovinare (o a leggersele da qualche parte) le regoline utili a raffinare i propri modi perché c’è corrispondenza tra la gentilezza interiore e la gradevolezza espressa da una tavola ben apparecchiata, l’alzarsi in pullman, il parlare sottovoce in un luogo pubblico, il presentarsi con la misura necessaria e via elencando i comportamenti che per primi la politica, il mondo del calcio, quello della moda e della pubblicità televisiva hanno messo sotto i piedi. Dunque, il vademecum «Gala&Teo»: difficile non piangere, ma ancora di più non ridere. (a. s.)