Rassegna Stampa

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Cagliari omaggia Galep, il disegnatore di Tex dedicandogli una piazza

Fonte: web Castedduonline.it
27 aprile 2016

 


 

Autore: Federica Melis il 26/04/2016 18:35

 


Chi non conosce Tex Willer? Il leggendario fumetto pubblicato ininterrottamente da oltre 50 anni frutto della geniale penna di Giovanni Luigi Bonelli e della matita di Aurelio Galleppini, in arte Galep. Ecco è proprio a quest’ultimo che il comune di Cagliari omaggia col suo nome una piazza nel quartiere Europeo, a due passi da viale Marconi.

Forse non tutti sanno, infatti, che Galep nacque in toscana, da genitori sardi di Iglesias, e visse la sua infanzia e adolescenza a Cagliari, dove imparò da autodidatta il disegno. E’ considerato uno dei più grandi nomi nell’ambito della realizzazione dei fumetti, punto di riferimento per artisti di ogni paese.  E’ stato lui che illustrò dal primo numero di Tex nel 1948 (fino alla sua morte il 1994) uno dei personaggi più amati ancora oggi, l’affascinante personaggio ironico, antirazzista, nemico di ogni ingiustizia e per questo amato da migliaia di affezionati lettori.

Una vera e propria icona del racconto popolare italiano, un eroe conosciuto in tutto il mondo, si tratta del fumetto italiano più tradotto all’estero. Nei primi tempi in cui lavorava al personaggio, dovendo immaginare gli scenari esotici dell'Ovest americano, Galleppini, per sua stessa ammissione, rielaborava spesso i paesaggi della Sardegna, in particolare dell'Ogliastra. Così accadeva che, in alcune vignette, si scorgessero sagome contorte di olivastri e greggi al pascolo sullo sfondo o che, in altre, le rocce modellate dal vento ricordassero i profili delle montagne del Sulcis e i tacchi dell'Ogliastra. Forse è stato anche grazie a Tex e a Galleppini se, anni dopo, molti luoghi dell'isola sono diventati lo scenario ideale di tanti spaghetti western.

Galep collaborò anche per numerosi quotidiani nazionali e le maggiori case editrici italiane. Anche quando dovette lasciare la Sardegna per lunghi e brevi periodi, i rapporti con Cagliari, dove abitava la sua famiglia, non vennero mai meno e, anzi, si rafforzarono all'indomani della guerra, quando Galleppini tornò stabilmente in città. Cagliari, semidistrutta dai bombardamenti, cercava faticosamente di tornare alla normalità, ma la vita era durissima per tutti: mancavano i generi di prima necessità e non erano stati ristabiliti i collegamenti con il continente. In questo contesto egli realizzò manifesti per i cinema locali, insegne per negozi, cartoline, oltre a un gran numero di quadri per committenti privati. Rilevanti inoltre i suoi lavori all’interno della Cappella dell’Istituto di San Vincenzo: nel 1945, infatti, le suore Vincenziane gli chiesero di affrescare la loro cappella e di realizzare una serie di quadri sui temi della Via Crucis.

Ed è proprio a questo grande artista cagliaritano che riproponeva la sua Sardegna nei suoi fumetti che il comune di Cagliari ha voluto dedicare una piazza su proposta dei consiglieri Filippo Petrucci, Guido Portoghese, Piergiorgio Meloni, Gennaro Fuoco, Matteo Lecis Cocco Ortu, Pierluigi Mannino, Anselmo Piras e Marco Murgia, che recenmente hanno chiesto al Sindaco e alla Giunta Comunale di voler intitolare una strada o un altro spazio pubblico per onorare la memoria del grande artista cagliaritano. E così è stato fatto, a Galep, è stata dedicata addirittura una piazza.