Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un quartiere nel degrado

Fonte: L'Unione Sarda
26 aprile 2016


Resta bloccato il “cantiere dei veleni” aperto nel 2013 - Protestano i residenti dei palazzi fatiscenti e a rischio crolli

 


Oltre la recinzione di metallo di operai non c'è traccia, in compenso fanno bella mostra una sfilza di transenne accatastate l'una sull'altra, che neanche le sterpaglie e i cumuli d'immondezza riescono a mimetizzare. Il tocco di colore lo regala il bagno chimico - blu elettrico - piazzato sul lato destro, a pochi metri da un portone d'ingresso e accanto a un segnale di pericolo. “Lavori di manutenzione straordinaria immobili Edilizia residenziale pubblica, importo finanziamento: due milioni seicentosettantanove mila euro”, recita il cartello fronte strada. Ma l'unico segno di vita al di là della rete mangiucchiata dalla ruggine è una famiglia di topi nati e cresciuti nel cantiere fantasma, bloccato da oltre un anno.
È il paradosso di via La Somme, dove le proteste continuano e i lavori si fermano. «Qui siamo dimenticati da Dio e dalle istituzioni», sbotta una signora avanti con gli anni sporgendosi dal balcone - pericolante - al quarto piano. «In questo quartiere i politici vengono solo a cercare voti nel periodo delle elezioni. Ci fanno tante promesse e poi puntualmente spariscono, senza mantenerne neanche una». Il risultato è sotto gli occhi di tutti: dei residenti (esasperati) e di chiunque decida d'avventurarsi in questo angolo di città incastrato tra piazza San Michele e viale Monastir.
Un micromondo fatto di cornicioni a rischio crollo, marciapiedi sgangherati e grondaie traballanti. Dove di spazzini ne passano pochi, tre quarti dei palazzi invocano pietà - insieme a chi ci abita - e l'intonaco si stacca con le mani. Senza contare le impalcature piazzate per tenere in piedi tettoie evidentemente traballanti e gli scivoli per i disabili che probabilmente non esistono neanche nelle carte dei progettisti. Il tour del degrado inizia dal civico 2 di via La Somme, prosegue per via Podgora e stradine vicine: lo scenario è desolante, ovunque. Dopo mezz'ora circa si torna al punto di partenza: il cantiere dei veleni tirato su nel 2013. La data di ultimazione lavori era fissata per novembre 2014, ma la consegna continua a slittare. Intanto il malumore nella zona cresce, insieme al senso di abbandono.
Sara Marci