Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ecco la mia ricetta per il lavoro»

Fonte: L'Unione Sarda
20 aprile 2016

I progetti più importanti dei sette candidati a sindaco per ridare fiato alla città in difficoltà

 

 

Dal sale a Molentargius al campus di Google nella zona franca 

 

Come combattere la disoccupazione in una città affamata di lavoro? I sette candidati a sindaco immaginano strade diverse per arrivare allo stesso obiettivo. Ecco i loro progetti.
MASSIMO ZEDDA «Con i cantieri conclusi e quelli in corso hanno lavorato e stanno lavorando più di mille operai, cui si aggiungono tecnici, professionisti dell'indotto. Grazie a questi interventi oggi Cagliari ha una nuova attrattività per attività produttive e servizi. Oggi siamo più visibili a livello nazionale e internazionale, dobbiamo consolidare quanto fatto in questi anni nel turismo (dove abbiamo il 20% in più di camere rispetto al 2011), traendo economia dalle nostre bellezze ambientali e dalla capacità di innovare. E, come stiamo già facendo, attirare eventi internazionali».
PIERGIORGIO MASSIDDA «Da sindaco pretenderei l'apertura della zona franca doganale - che è già pronta - che porterebbe con sé centinaia di posti di lavoro. Ci sono aziende leader nel mondo che hanno già detto di essere pronte a investire qui, Google e Facebook - per citare le più note - vorrebbero creare i campus in questa zona. Supporterei anche tutti i progetti sul turismo e lo sviluppo del porto, bloccati dopo il mio allontanamento dall'Autorità portuale».
PAOLO CASU «Un milione e seicentomila euro l'anno è il costo della macchina politica comunale. Soldi cui i politici potrebbero rinunciare. Non è populismo ma un'idea per racimolare la somma necessaria a creare nuovi posti di lavoro. Penso che si dovrebbero rendere produttivi anche i beni demaniali dismessi, Penso a una buona fetta di Monte Urpinu più santa Gilla e Molentargius, zone con potenzialità enormi e non sfruttate».
PAOLO MATTA «Il Comune non deve essere confuso con un'agenzia per il lavoro, ciononostante il tema ormai è fondamentale. A fronte di un calo costante di immatricolazioni e dottorati all'Università, sindaco e rettore devono creare una forza coesa per invertire la rotta. Come? Con una diversa accoglienza degli studenti, creando una sorta di campus diffuso sul modello turistico dell'albergo diffuso. L'altro passo da fare urgentemente per aiutare il mercato del lavoro è far sì che il Consorzio industriale generi finalmente sviluppo, cosa che non ha fatto sino ad oggi».
ENRICO LOBINA «Sono indispensabili un piano strategico per la riqualificazione del patrimonio pubblico e un altro sull'economia del mare. Che, tradotto, significa investire sulla pesca a mare e puntare a rendere produttiva la laguna di Santa Gilla. Interventi che andrebbero portati avanti assieme all'Autorità portuale e la Regione».
MARIA ANTONIETTA MARTINEZ «Innanzitutto bisogna tagliare gli sprechi e le spese inutili: le consulenze specialistiche saranno ridotte all'essenziale e assegnate sempre tramite bando pubblico, aperto e trasparente. Questo favorirà il recupero di risorse da adibire a forme di sostegno per i redditi insufficienti. I fondi, inoltre, permetteranno di ridurre le imposte per le attività già esistenti, incentivando anche quelle che nasceranno in futuro. In questo contesto si realizzeranno nuovi laboratori in grado di stimolare idee innovative di start up, soprattutto in campo turistico. Un altro importante provvedimento dovrebbe poi rilanciare le attività di quartiere, incentivando piccoli centri commerciali naturali e consorzi di imprese».
ALBERTO AGUS «Il primo progetto è potenziare e valorizzare, assieme alla Regione, i collegamenti voli low cost e crocieristici. Su questi aspetti, vitali per la nostra città, l'attuale amministrazione è del tutto silente. Il Comune può fare molto di più per rendere appetibile Cagliari per i vettori e le compagnie di navigazione. Nulla deve rimanere intentato per valorizzare e attrarre turismo 365 giorni all'anno. La seconda idea consiste nell'ampliare l'offerta turistica a favore dei giovani, cercando di attrarre, d'intesa con l'Università, molti più studenti stranieri e per tutto l'anno. Penso alla trasformare l'ex carcere di Buoncammino in un campus universitario internazionale che possa, nel periodo estivo, essere utilizzato, a fini turistici, anche dalle famiglie degli studenti stranieri». (p. pa.)