Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cambia la città metropolitana: da giugno soltanto 14 consiglieri

Fonte: L'Unione Sarda
20 aprile 2016

Nuove regole per l'ente guidato da Cagliari: la modifica è stata negoziata con il Governo

 

 

Rivoluzione nel Consiglio della Città metropolitana di Cagliari. A due mesi dall'approvazione della riforma degli Enti locali e a poche settimane dal suo insediamento, il futuro dell'assemblea è già cambiato.
CAMBIO DI ROTTA Non saranno infatti 34 i componenti, così come aveva stabilito la legge, ma 14. Dopo le amministrative del 5 giugno il Consiglio (ora formato da 40 componenti) verrà ridotto. È il risultato di una trattativa che la Regione ha dovuto portare avanti con il governo per evitare che la legge venisse impugnata per le differenze con la riforma Delrio. Dopo un primo passaggio formale la Città metropolitana avrà l'assemblea formata dai 17 sindaci dei Comuni che ne fanno parte e il Consiglio metropolitano formato da 14 consiglieri più il sindaco.
L'ASSESSORE Il titolare degli Enti locali, Cristiano Erriu, sottolinea che «la non impugnazione da parte del governo è frutto di una grande negoziazione». L'obiettivo è «andare verso un'ulteriore semplificazione negli enti, secondo lo spirito della legge Delrio».
LE MODIFICHE Nuovo cambio di rotta era stato un emendamento di Stefano Tunis (Forza Italia) ad aumentare il numero dei componenti (in origine erano 14). I consigli provinciali saranno formati dal presidente e 12 consiglieri, nelle province da 300 a 700 mila abitanti e da 10 più il presidente in quelle al di sotto dei 300 mila. Modifiche anche per la rappresentanza alla Conferenza Regione-Enti locali, alla quale parteciperanno quattro sindaci, il presidente dell'Anci e un rappresentante degli enti di area vasta.
IL CASO BURCEI Approvata anche l'eccezione per il Comune di Burcei, che non avrà l'obbligo di associarsi in Unione di comuni: vista la condizione geografica di isolamento, la gestione associata obbligatoria sarà portata avanti con la stipula di convenzioni con altri Comuni o con la Città metropolitana.
LE POLEMICHE Qualche malumore nei banchi del Partito dei sardi, che sceglie l'astensione. Gianfranco Congiu la motiva con «ragioni ideologiche che portano al superamento dell'autonomismo a favore dell'indipendentismo». L'opposizione accusa il centrosinistra di «avere nei confronti del governo un complesso di inferiorità», sottolinea Ignazio Locci (FI). Stefano Tunis, invece, ribadisce che «verrà penalizzata la rappresentanza dei Comuni meno popolosi della Città metropolitana».
Matteo Sau