Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

S. Elia, non solo stadio

Fonte: L'Unione Sarda
8 aprile 2016

 


Il progetto sposta anche gli equilibri commerciali - La struttura ospiterà uffici, negozi, hotel, palestre e centri medici

 

Lo stadio del centenario e le sue appendici - dai negozi all'hotel fino ai servizi - completerebbero l'opera. Ma il quadro del quartiere di Sant'Elia che guarda al futuro riluce già di suo: il piazzale nuovo di zecca del Lazzaretto e i parcheggi, il lungomare interrotto dal porticciolo per la piccola pesca che sta per essere realizzato, poi il progetto di riqualificazione delle abitazioni Area, il bando per la realizzazione del primo lotto del Parco degli Anelli, progettato dall'architetto Joao Nunes. Il Comune ha avuto la vista lunga: non soltanto per il voto dell'altra sera in Consiglio (26 sì della maggioranza e un astenuto, Pierluigi Mannino) che ha approvato la dichiarazione di pubblico interesse per la “Proposta di affidamento della concessione per la realizzazione e gestione del nuovo stadio” (come dispone la legge di stabilità 2014), ma per aver investito sulla riqualificazione del quartiere quando ancora Sant'Elia era sinonimo di periferia e abbandono. Fisicamente, oggi rispetto al passato, il borgo vecchio e quello nuovo sono meno lontani dalla città. Lo saranno ancora meno quando lo stadio da 55 milioni di euro accenderà le luci e, come ha annunciato il presidente della società rossoblù Tommaso Giulini, ospiterà la festa per il centenario del Cagliari (nel 2020), mezzo secolo dopo lo storico scudetto.
I TEMPI Concretamente, perché l'impianto moderno da 21 mila spettatori diventi luogo simbolo di passione sportiva e luogo ideale dove conciliare servizi e turismo, occorrono alcuni adempimenti. Il cronoprogramma, illustrato l'altra sera dal sardista Roberto Porrà in Consiglio comunale: dopo il sì dell'Aula al “pubblico interesse”, il Cagliari calcio dovrà presentare entro 90 giorni il progetto definitivo dello stadio (nel frattempo - durante la campagna elettorale e il voto al Bilancio - sarà variato il Puc), centoventi giorni dopo dovrà essere espressa dal Consiglio la “dichiarazione di pubblica utilità”. Se saranno rispettati i tempi, si procederà alla gara di “evidenza pubblica” internazionale: se oltre al Cagliari calcio giungeranno altre proposte, la società rossoblù potrà far valere il “diritto di prelazione” entro due settimane dall'indizione dell'appalto.
NOVITÀ Sullo stadio sono in arrivo altre novità. Fanno parte di un ordine del giorno (collegato alla delibera approvata l'altro ieri) presentato dai capigruppo Davide Carta (Pd), Sergio Mascia (Sel) e Claudio Cugusi (La Base), dai Socialisti-Rossomori Emilio Montaldo e Giuseppe Andreozzi e dal vicecapogruppo dei Democratici Fabrizio Rodin. Il documento sarà esaminato la settimana prossima a palazzo Bacaredda. Impegna sindaco e Giunta a «valutare, entro luglio 2016, in un quadro di utilizzo ottimale del patrimonio attualmente in carico all'amministrazione, l'effettiva necessità di superfici di uffici-servizi per il pubblico a vantaggio dell'amministrazione», definendo «in via prioritaria funzioni di carattere sociale per il quartiere di Sant'Elia», cioè «asili nido, scuole per infanzia, luoghi di aggregazione, presidio di ordine pubblico, sport».
CANONE Sempre entro luglio dovrà essere valutato «il valore del diritto di superficie, in relazione alle aree interessate dal complessivo intervento, anche in relazione all'utilizzo delle stesse», per una «corretta valutazione del Piano economico e finanziario del proponente e la valutazione di congruità della proposta, anche in termini di canone di concessione, nel rispetto dell'interesse dell'amministrazione». Chi costruirà lo stadio dovrà pagare un canone, da concordare. Capitolo pallone geodetico del Sant'Elia. Per consentire l'utilizzo alle società sportive che attualmente svolgono la propria attività al suo interno, bisogna trovare spazi alternativi quando il pallone sarà demolito. Tra le altre proposte: la «possibilità di realizzazione di un palazzetto dello sport da almeno 4 mila posti» e «nuove connessioni pedonali tra l'area dello stadio e il quartiere», anche realizzando discese a mare, che possano «consentire le attività sportive acquatiche».
IL PONTE La ricucitura del quartiere con la città (e le altre periferie) è e - promette il Comune - sarà fatta di progetti. Come la prevista realizzazione di un ponte ciclopedonale per il collegamento all'altezza del Padiglione Nervi che colleghi il lungomare e il centro città passando per Su Siccu.
Pietro Picciau