Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una città a tante velocità

Fonte: L'Unione Sarda
7 aprile 2016


Lavoro e istruzione, un abisso divide centro e periferie - A Sant'Elia un ottavo dei laureati di Genneruxi e il doppio dei disoccupati

 

Ci sono più Cagliari, nel senso di quartieri, che viaggiano a velocità diverse, e non da oggi. Stavolta, però, non c'entra l'appartenenza “identitaria” a Villanova o a Stampace come sostegno alla tesi “siamo più bravi degli altri”, ma è semplicemente una questione di numeri. Basterebbe dare uno sguardo ai dati emersi dall'ultimo censimento del 2011 - con gli aggiornamenti al 2015 la situazione si è giusto spostata di qualche decimale senza modificarne la sostanza - per capire come sta crescendo la città. Su tutti, altri 16 mila residenti in meno, distribuiti più o meno equamente nei 31 quartieri. A colpire, però, sono due fattori fondamentali, veri segnali su cui riflettere: il livello di istruzione e il lavoro. Per quanto riguarda il primo, spicca la differenza percentuale di laureati tra Quartiere Europeo (39,4) e Sant'Elia (4,1), Monte Urpinu (34,5) e Cep (4,2), Genneruxi (34,4) e Is Mirrionis (14,8). Ed è evidente, anche, che man mano dalla periferia ci si avvicini al centro, ovvero Castello, Marina e Stampace, i numeri progrediscono sensibilmente.
SCUOLE E ISOLAMENTO Gli abitanti di Sant'Elia, soprattutto quelli più sensibili che da tempo si battono per un affrancamento dalla loro storica e ormai cronica condizione di isolamento, alcuni anni fa avevano deciso di non mandare i loro figli nella scuola media vicino a casa ma di iscriverli in un paio di altri istituti cittadini (Quartiere del Sole e viale Marconi). Come risposta a un bisogno reale di integrazione, i dirigenti scolastici hanno pensato di creare delle classi apposta per loro, vanificando l'impegno e mortificando le speranze di un percorso formativo nuovo.
LAVORO Sul fronte lavoro, che molto dipende dal livello di istruzione, i numeri sono da brividi. A guidare la classifica dei disoccupati, manco a dirlo, è sempre Sant'Elia con il 34,4 per cento (il doppio della media cittadina). Seguono San Michele (27,2), Mulinu Becciu (25,4) e Is Mirrionis (21,9). A far da contraltare, il Quartiere del Sole (9,9), Quartiere Europeo (10) e Monreale (10,5). Sotto il 12 per cento, Monte Mixi, Monte Urpinu e Genneruxi, poco sopra Bonaria (12,4). La crisi, questo è sicuro, ha messo in ginocchio un po' tutti. Ma, a ben vedere, c'è chi ne ha risentito in maniera più pesante.
LE DONNE In particolare, sono le donne delle periferie a subire maggiormente gli effetti devastanti del lungo periodo di difficoltà economica generale. E la classifica vede sempre i soliti quartieri ai primi posti, con la forbice che, se possibile, si allarga ulteriormente. La disoccupazione femminile a Sant'Elia supera il 36 per cento, distaccati San Michele (25,9), Mulinu Becciu (24,6) e Is Mirrionis (20,6). Mentre, Monte Urpinu, (10,7), Sant'Alenixedda, San Benedetto e Genneruxi marciano quasi alla pari con poco più dell'11 per cento.
I DUBBI Scuola e formazione incidono eccome sul futuro professionale, non ci sono dubbi. Semmai, le perplessità riguardano le origini geografiche di una dicotomia che non è solo cagliaritana ma è diffusa in ogni città moderna, a prescindere dalle dimensioni e dalla popolazione.
Vito Fiori