Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ambiente, sale, fenicotteri e visitatori: la sfida fra Molentargius e Santa Gilla

Fonte: L'Unione Sarda
7 aprile 2016


- La presidentessa del Parco: «Per riprendere a produrre ci vorranno molti anni»

 

Stessi colori, cangianti dal grigio al verde al rosa, stessi fenicotteri e compagnia volante (aironi, garzette, cavalieri d'Italia), stessa natura di zona umida ad alta valenza ambientale, stessa storia segnata dalla produzione di sale: Santa Gilla e Molentargius, laguna e stagno, una a occidente e l'altro a oriente della città, la prima assediata dagli insediamenti industriali e il secondo dalla pressione urbanistica, impresa la prima, parco naturalistico il secondo.
CONTI VECCHI Se finora soltanto Molentargius tiene aperti al pubblico cancelli e sentieri, dall'anno prossimo si dovrebbe cambiare grazie all'accordo stipulato fra il Fai e l'Eni. Quest'ultimo (che controlla la Syndial, a sua volta detentrice del 100 per 100 delle quote societarie della Ing. Luigi Conti Vecchi spa che gestisce le saline fra Cagliari e Assemini) investirà 1,5 milioni per ristrutturare alcuni edifici più 150 mila euro l'anno per la gestione con l'obiettivo di dare il via, possibilmente per la primavera del 2017, ai tour guidati a bordo del trenino elettrico all'interno delle saline sulla laguna. Per Molentargius è una concorrenza temibile: a parità di splendore ambientale, Santa Gilla può offrire un incontro ravvicinato con le fasi di produzione del sale, potenziata grazie a un investimento da 60 milioni di euro.
ORO BIANCO Di ripresa della produzione a Molentargius si parla da anni. Sul sito del parco, la si indica come un obiettivo da raggiungere, «sia per recuperare i giusti equilibri dell'ecosistema ambientale, sia come fonte non relativa di autofinanziamento», con la prospettiva di partire da una produzione di circa 40 mila tonnellate l'anno, un terzo dell'ultima raccolta prima della chiusura, anno 1985. La strada, però, sembra ancora lunga: «La discussione è aperta e con posizioni diverse tra le voci in capitolo (Ente Parco, Monopoli di Stato, Regione, Comuni, ecc.)», si legge nel sito, che indica la mancanza di «un piano industriale condiviso». Corposo anche l'elenco di opere indicate come propedeutiche a ogni ipotesi di riavvio. «Nel 2012 è stato siglato un accordo di programma finanziato con 14 milioni e mezzo di euro», spiega Laura Pulga, sindaca di Quartucciu e presidentessa del Parco: «Quell'accordo pone come obiettivo del parco la salvaguardia dell'assetto ambientale e la messa in sicurezza. Se poi, fatto questo, si dovesse anche ricavare un profitto, ben venga. Ma non è la nostra priorità». Con quei 14,5 milioni, spiega Pulga, si vorrebbero anche restaurare alcuni edifici (com'è successo di recente con il rifugio dei forzati, che sotto i Savoia ospitava i detenuti costretti a lavorare nelle saline): edifici che, precisa la presidentessa, «non sono di proprietà del Parco ma della Regione o, in qualche caso, dei Monopoli di Stato». Per trovare in commercio il sale di Molentargius, insomma, ci vorranno anni. «Finora - precisa la presidentessa - c'è un progetto preliminare approvato, presentato dall'architetto Nugnes».
ACCESSI Nell'attesa, il parco funziona così così. Martedì mattina a Molentargius non c'erano molti visitatori: qualche appassionato di jogging, marciatori, un paio di coppie a passeggio, qualche sporadico ciclista. I cancelli sono sempre aperti per chi vuole entrare, gratis, a piedi o con mezzi (ecocompatibili) propri o a cavallo (appoggiandosi a uno dei maneggi presenti nei paraggi): per questo è impossibile stimare il numero di presenze. A disposizione ci sono vari percorsi liberi. Le alternative sono il noleggio delle biciclette, il minibus, la prenotazione di una gita in battello o di una visita guidata (specie se si vogliono osservare gli uccelli).
INFO POINT Per ciascuna delle tre ipotesi bisogna andare nell'edificio dei Sali scelti, dove si trova l'info point, con il servizio di accoglienza che da tre anni e mezzo è affidato a una ditta esterna, la Ati Eugo Sardegna, presieduta da Massimo Porru. I prezzi? Si parte dai 3 euro per la prima ora e si arriva ai 10 per un noleggio di otto ore, ma ci sono anche offerte di abbonamento a partire da 25 euro per un totale di 10 ore di utilizzo. Le bici da bambino costano 2 euro per un'ora e 6 euro per otto. Per il battello occorre formare un gruppo di almeno cinque adulti e si pagano 10 euro (5 i bambini con meno di 11 anni).
EDUCAZIONE AMBIENTALE Affidato a esterni anche il centro di educazione ambientale: se ne occupa, da quattro anni e mezzo, l'associazione per il parco Molentargius Saline Poetto, onlus di cui è responsabile Vincenzo Tiana, per vent'anni a capo di Legambiente Sardegna: lasciata la presidenza dell'associazione ambientalista quattro mesi fa, ora fa parte del comitato scientifico.
Marco Noce