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Bottiglie, siringhe e ruderi incendiati. Cagliari, letamaio nell'ex cava a Monte Urpinu

Fonte: web SardegnaOggi.it
4 aprile 2016

 

Bottiglie, siringhe e ruderi incendiati. Cagliari, letamaio nell'ex cava a Monte Urpinu 
Una porzione dell'area verde sotto viale Europa e l'ospedale Binaghi, abbandonata da otto anni, offre una cartolina horror. Lavori a metà tra stop e polemiche ambientaliste: vandali in azione.



CAGLIARI - Abbandonata da anni, ai piedi di viale Europa: cantiere fermo da anni, oggi ci sono solo ruderi nell'area dell'ex cava. È dal 2009 che un ristorante o un disco bar, con tanto di panorama pregiato su Molentargius, è l'ennesimo sogno-incompiuta. I lavori, iniziati undici anni fa, si bloccano dopo appena quattro anni. Tra autorizzazioni che fanno a pugni con vincoli paesistici e, giusto per non far mancare nulla, raccolta di firme e proteste dei residenti. Quattro catapecchie, tra scritte con lo spray e segni di incendi, è quanto si para davanti agli occhi di chi arriva fin lì. È datata la storia del "mondo a parte" che esiste oltre una sbarra di ferro e una strada non asfaltata in via Raffa Garzia. Un groviglio lungo decenni, dove anche la Regione gioca un ruolo importante: sessant'anni fa, nel 1995, un vincolo paesaggistico sbarra qualunque colata di cemento. Passa il tempo, è il 1992 quando un decreto regionale sblocca tutto: si può costruire. Scelta confermata dal Comune (maggioranza di centrodestra, sindaco Emilio Floris), poi Amici della Terra e Gruppo d'intervento giuridico si muovono, riuscendo a raccattare centinaia di firme di residenti, per chiedere la bonifica dell'area e la creazione di spazi destinati ad attività culturali. Corre l'anno 2008: da allora tutto tace.

 

L'ULTIMA POLEMICA - Nel giorno di Pasquetta 2016 "un gruppo di antimilitaristi" avrebbe trascorso qualche ora nell'area, in piena tranquillità e sfruttando la giornata di festa. Almeno, così riferisce qualche abitante nei palazzi di via Raffa Garzia, trincerandosi dietro l'anonimato. A distanza di qualche giorno è Casapound ad arrivare nell'area dell'ex cava, ripulendola e attaccando: "Su segnalazione dei cittadini abbiamo visto il risultato di anni di abbandono da parte delle amministrazioni comunali e del vandalismo dovuto ad eventi come l'ultimo campeggio antimilitarista organizzato dal centro sociale Sa Domu di via Lamarmora". I militanti de La Foresta Che Avanza, gruppo ecologista che fa capo proprio a Casapound, riescono a riempire "dieci sacchi, colmi di rifiuti. Bottiglie, lattine, bidoni, siringhe, farmaci come il Naloxone utilizzati per contrastare l'overdose da eroina. Chiediamo al sindaco Massimo Zedda di prestare maggiore attenzione alle aree verdi della città, anche quelle la cui riqualificazione sia meno strumentale ai fini propagandistici in vista delle tornata elettorale".