Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Piano del centro storico torna (forse) in Aula ad aprile

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2016

Il sì definitivo condizionato dalle osservazioni e dalle controdeduzioni

 

Tornerà in aula ad aprile, il Piano particolareggiato del centro storico, per la sua definitiva approvazione. Dopo il sì del Consiglio sancito lo scorso ottobre (22 voti favorevoli, astensione del centrodestra e di Enrico Lobina di Sardegna Sovrana e no secco di Paolo Casu del gruppo misto), agli inizi di gennaio la commissione urbanistica ha preso in mano le cinquantanove osservazioni presentate da privati cittadini, associazioni ambientaliste e organizzazioni di categoria. Un lavoro che ha avuto necessità di otto riunioni fiume, una delle quali interamente dedicata alla parte vecchia di Pirri.
In questi giorni l'organismo consiliare presieduto da Andrea Scano ha cominciato a entrare nel merito della questione esaminando, nel dettaglio, ogni controdeduzione formulata dagli uffici in risposta alle osservazioni. «Solo dopo - spiega il presidente Scano - verrà licenziato un documento che sarà il presupposto per il voto in Consiglio e l'approvazione definitiva del Piano particolareggiato del centro storico».
L'altra mattina è stato il dirigente del servizio, l'ingegner Salvatore Farci, a presentare la relazione istruttoria, dopo aver illustrato una per una le osservazioni. Relazione che dovrà adesso essere discussa dalla commissione per l'accoglimento o meno delle indicazioni presentate al Ppcs.
«Le osservazioni - ricorda Scano - hanno interessato sia argomenti di carattere generale che casi specifici nei quali è stata proposta una modifica della classe di valore del fabbricato. Spesso è stata anche richiesta l'opzione che permette più facilmente la trasformazione del fabbricato ma anche la demolizione e la ricostruzione. In altri casi sono state presentate richieste di precisazioni o correzioni di errori. Ben più severe le osservazioni presentate dalle associazioni ambientaliste».
Gruppo d'intervento giuridico, Legambiente e Italia Nostra non hanno lesinato attacchi duri al “piano di rinascita” della città vecchia elaborato dalla Giunta Zedda. Classificandolo addirittura di illegittimità.
Per il responsabile del Grig, Stefano Deliperi, il nuovo Ppcs non sembrerebbe distante, nello spirito, dal piano del centro storico dell'ex amministrazione Floris approvato nel 2011. In particolare sul “fronte del mattone”.
C'è dell'altro. Gli ambientalisti contestano anche il fatto che il piano non sia stato sottoposto alla Valutazione ambientale strategica. Questione spinosa su cui gli uffici comunali stanno aspettando ancora risposta da parte del Savi regionale. Se così fosse, se dovesse arrivare conferma alle ipotesi-richiesta della organizzazioni ecologiste, l'appuntamento con la votazione in Consiglio del Piano particolareggiato del centro storico potrebbe slittare sensibilmente. Col rischio di andare ben oltre la data delle amministrative di giugno.
In effetti il nuovo Ppcs è stato adottato seguendo le indicazioni tecniche che la Regione aveva già dato per il piano della Giunta Floris. E cioè, avanti senza la Vas. «In questi anni, comunque - ricorda Andrea Scano - abbiamo proseguito il dialogo con gli uffici regionali per evitare sorprese in corso d'opera e soprattutto a conclusione dell'iter». I timori, comunque, persistono. Fino a quando non arriveranno le risposte certe da viale Trento.
Altra questione, sollevata da Italia Nostra, quella che lega il piano del centro storico a Puc e Ppr. Anche in questo caso il termine illegittimità è ricorrente. Di fatto il Puc cagliaritano non è stato ancora adeguato al Piano paesaggistico regionale ma l'amministrazione cittadina ha ugualmente portato in aula e votato le regole di gestione e trasformazione della parte più antica della città e di Pirri.
Un errore? Un abuso politico? «Non si è certo agito in modo avventato», rimarca il presidente della commissione urbanistica. «È pur vero che l'osservazione degli ambientalisti ha una sua logica, ma anche nel caso del Pul si è fatta la stesa scelta. L'adozione del piano di utilizzo del litorale prima dell'adeguamento urbanistico».
Andrea Piras