Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda, silenzio dopo il verdetto

Fonte: L'Unione Sarda
24 marzo 2016


«La campagna elettorale non era legata alla mia vicenda processuale»

 

Ore 16,25. Massimo Zedda consuma in poche tirate una sigaretta di fronte all'ingresso del Palazzo di giustizia. Al suo fianco gli avvocati Giuseppe Macciotta e Fabio Pili. Non sembrano nervosi. Ma la sentenza sul caso del Teatro Lirico potrebbe rappresentare un netto spartiacque nella campagna elettorale che per il momento il sindaco uscente ha deciso di affrontare con un profilo basso.
Nel corridoio deserto che porta alla prima sezione del Tribunale Zedda commenta a voce bassa: «Avete presente il film di Fellini Prova d'orchestra ? Una grande confusione che poi si trasforma in calma». Sembra una premonizione, più che un auspicio. Alle 16,49 i giudici entrano in aula. Zedda è in piedi. Versa un bicchiere d'acqua che non berrà mai. Assolto. Il sindaco e gli avvocati non si scompongono. «Non ho mai commentato la vicenda e per correttezza non lo farò ora». Zedda è un fortino inviolabile. I giornalisti tentano l'assalto: ora parte la campagna elettorale? «Non si è mai interrotta, l'abbiamo iniziata cinque mesi fa e proseguirà regolarmente. Non capisco perché qualcuno la leghi alla mia vicenda processuale». Certo è che in caso di condanna il film sarebbe stato diverso. «Il paradosso è che la storia della campagna elettorale legata alla sentenza è stata messa in campo dagli avversari per mancanza di argomenti».
Marcella Crivellenti affida a una nota il suo stato d'animo: «Sono felice per l'epilogo di una vicenda che è stata strumentalizzata dalla prima ora: l'imputato era il sindaco Massimo Zedda ma a finire nel mirino a trecentosessanta gradi è stata anche la mia persona, sia sul fronte professionale che su quello privato».
Andrea Artizzu