Rassegna Stampa

Il Sardegna

Il prefetto: stop ai cortei in centro zona rossa contro il caos traffico

Fonte: Il Sardegna
6 aprile 2009

Il divieto. Da via Dante a via Roma, le strade più importanti interdette alle manifestazioni di ogni genere

Il segretario della Cgil: «Strano che l'atto giunga a ridosso proprio del venticinque aprile»

Roberto Murgia cagliari@ilsardegnablu.it ¦

A un mese dal Venticinque Aprile il Prefetto cambia le regole sulle manifestazioni pubbliche in città: niente cortei, scioperi e riunioni in via Dante, via Bacaredda, via Sonnino e via Roma lato Portici. Interdetti anche piazza Repubblica, piazza Yenne e largo Carlo Felice. Infine i tratti adiacenti al Parco dei Martiri delle Foibe. Nuove limitazioni nel rispetto «dei diritti fondamentali degli altri cittadini alla mobilità, al lavoro e allo studio», è spiegato in una nota della Prefettura.
SIAMO PREOCCUPATI e sorpresi per un provvedimento che ci pare inutile e inopportuno, proprio perché dietro le manifestazioni da noi organnizzate c'è sempre stato il permesso della questura», commenta a caldo Nicola Marongiu, segretario della Camera del lavoro fresco di nomina. Anche il suo predecessore e attuale segretario della Cgil sarda, Enzo Costa, parla di inutilità: «Per il 90 per cento delle manifestazioni che si svolgono in città c'è una richiesta di autorizzazione. Cagliari poi è sufficientemente tranquilla e la convivenza con i cortei è sempre stata tutto sommato regolare. Certo è strano - continua Costa - che la decisione arrivi proprio alle porte del Venticinque Aprile, manifestazione pacifica per eccellenza». All'interno della Cgil, c'è però chi non si sbilancia: il segretario storico di Cgil scuola in Sardegna, Peppino Loddo, per esempio. «Sono per la tutela del diritto alla mobilità dei residenti, quindi rispetto il provvedimento. Anche se - ammette - tutte le volte che abbiamo protestato non abbiamo mai fatto alcun danno. E siccome abbiamo solo esercitato un nostro diritto fondamentale, penso allora che in queste situazioni si possa passare sopra a fastidi e segnalazioni varie dei cittadini». Chi proprio non entra nel merito della decisione è Fabrizio Carta della Cisl. E non perché la condivide, ma semplicemente perché «è buona norma che il Prefetto consulti le parti sociali prima di emanare atti simili, e io non ne sapevo assolutamente niente». In proposito Enzo Costa chiama in causa persino l'Unione europea e il concetto di “governance”: «Gli amministratori locali dovrebbero sempre discutere decisioni rilevanti per la popolazione, con chi di dovere: noi dei sindacati appunto».
LE STRADE colpite dalla restrizione sono per la maggior parte quelle percorse dai cortei più significativi. Largo Carlo Felice, via Roma, via Dante. Per non parlare di via Sonnino (anche se limitatamente ai tratti adiacenti al Parco dei Martiri delle Foibe). «In linea di massima - spiega ancora il segretario regionale della Cgil - i tragitti classici delle manifestazioni cagliaritane sono due: uno lungo e uno breve. Il primo parte da piazza Giovanni, passa per via Paoli, arriva in via Roma, per finire sul largo Carlo Felice. Quello breve inizia in piazza Garibaldi, passa in via Garibaldi e via Manno, per approdare in piazza Costituzione, passando per il largo, ovvio». In entrambi i casi i manifestanti saranno costretti a cambiare abitudini. Quanto alla zona di Castello, l'atto sembra diretto a colpire soprattutto le associazioni che organizzano sit-in sotto Palazzo Regio in piazza Palazzo: in genere studenti, come è successo nei mesi scorsi, ma anche extracomunitari e richiedenti asilo.