Rassegna Stampa

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Croci incise sulla roccia:insolite scoperte nella Cagliari sotterranea

Fonte: web Castedduonline.it
14 marzo 2016


Sono diverse le croci rinvenute dagli studiosi di Sardegna Sotterranea nei Grottoni del Giardino Pubblico, che pare rievochino alcune disgrazie. Una in particolare,  la morte di uomo morto nel 1844 .


Croci incise sulla roccia:insolite scoperte nella Cagliari sotterranea
Singolare scoperta nella Cagliari sotterranea.  Nelle grotte monumentali valorizzate dal Comune di Cagliari, ora aperte al pubblico accanto alla Galleria Comunale d'arte, si trovano da tempo immemore una serie di croci incise nella roccia, isolate in alcuni angoli della caverna, sconosciute ai più.
Analizzate oggi dagli studiosi di Sardegna sotterranea che nel web portale del team esplorativo  pubblicheranno in questi giorni i risultati di una indagine, si è scoperto che le croci graffite rievocano una o più tragedie avvenute nel sottosuolo.

Una delle croci, in particolare, è stata incisa da anonimi più di cento anni fa, ed è sormontata da un triangolo che reca una scritta: 1844.

Marcello Polastri, studioso e autore di pubblicazioni sulla storia di Sardegna, ha svolto una ricerca nell'archivio arcivescovile. Ecco la verità: "nel 1844, in una cava sotterranea di Cagliari, morì un uomo. Abbiamo anche il suo nome e l'età. Si chiamava Giovanni Cadelano e aveva 45 anni", afferma Marcello Polastri. Si è scoperto che quel signore,  “rovinosamente, morì sotto una pietra che collassò". Chi era costui?

Era un cavapietre, un uomo che si guadagnava la pagnotta con il duro lavoro, rischiando la propria vita. Nell'archivio arcivescovile si è anche scoperto che "quel signore emise l’ultimo respiro proprio nella caverna”. “Il suo cadavere - secondo un antico manoscritto - per carità cristiana fu tumulato nel pubblico Cimitero", anche per volontà del parroco Don Zara.

Il sacerdote segnò quel corpo martoriato dalla caduta di un masso con il segno della croce... "un'altra croce venne scalfita in un angolo della caverna. Riaffiora così la vicenda di quell'uomo che offrì la sua vita in una giornata di duro lavoro, per estrarre la roccia utile per costruire la città del passato, nel lontano 1844", conclude Marcello Polastri.