Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Voleare” guida la visita dei Lions del distretto di monte Urpinu Tour tra le tombe di Bonaria

Fonte: L'Unione Sarda
14 marzo 2016

 

Un piede dentro il cimitero monumentale di Bonaria e inizia il racconto. «Nel 1816 Cagliari fu colpita da una terribile epidemia. In quattro mesi morirono 538 persone su una popolazione totale di circa 15 mila persone. L'aria fu resa irrespirabile e per un anno nelle chiese non si celebrarono più messe, visto che i preti avevano esagerato pur di incamerare i diritti di sepoltura», spiega Nicola Castangia, responsabile della cooperativa Voleare, che gestisce il camposanto dal 2008.
È lui a fare da cicerone ai soci Lions, durante il tour organizzato dal distretto di Monte Urpinu. Tre ore tra i viali custodi silenziosi di un'infinità di aneddoti e le cappelle cariche di storia. Il racconto riparte. «Dopo l'epidemia finalmente si decise di adottare l'editto di Saint Cloud, emanato da Napoleone Bonaparte nel 1804, documento che indicava rimedi igienico-sanitari quando ancora le sepolture si effettuavano all'interno delle città».
Così venne nominata una commissione con il compito di scegliere il luogo più adatto in cui realizzare il camposanto. «Una mossa politica molto importante quella del viceré: la chiesa incamerava i diritti di sepoltura, realizzare un cimitero comunale avrebbe determinato la perdita dei flussi di denari da parte dei religiosi. Ecco perché presidente della commissione venne nominato l'arcivescovo».
Si arriva alla nascita della struttura, inaugurata nel 1828 ma il tour prosegue. I Lions sono instancabili, Castangia pure.
Sara Marci