SABATO, 04 APRILE 2009
Pagina 1 - Cagliari
Interrogazione al ministro del siciliano Granata Domani la manifestazione ecologista sul colle
CAGLIARI. Arriva un imprevedibile sostegno politico all’iniziativa degli ambientalisti in difesa della necropoli punica di Tuvixeddu: in un’interrogazione presentata ai ministri dei Beni culturali e dell’Ambiente, il deputato del Pdl Benedetto Fabio Granata, eletto a Caltanissetta, ha chiesto che venga emanato «con carattere di urgenza, anche di concerto con la Regione Sardegna, un provvedimento che confermi definitivamente il complesso paesaggistico e culturale di Tuvixeddu e Tuvumannu quale sito di preminente interesse pubblico vista anche l’obbligatorietà, da parte dello Stato, dell’applicazione del principio di tutela e salvaguardia dei beni paesaggistici e ambientali e di estenderlo anche alle aree sinora non interessate che oggi più che mai, a causa dei progetti di urbanizzazione in corso, rischiano di compromettere irreparabilmente un sito di notevole peculiarità archeologica, ambientale, naturalistica e paesaggistica importante non solo per Cagliari, la Sardegna ma per tutto il nostro Paese».
L’iniziativa di Granata va nettamente in contrasto con le recentissime dichiarazioni pubbliche del governatore Ugo Cappellacci, espresso dal Pdl.
Appena eletto e dopo un brindisi pubblico con l’imprenditore Gualtiero Cualbu, il presidente della Regione aveva annunciato che per Tuvixeddu si sarebbe ripartiti dall’accordo di programma del 2000, il documento che ha dato il sostanziale via libera all’edificazione del colle da parte di Nuova Iniziative Coimpresa e che la giunta Soru ha cercato di fermare per via giudiziaria. Finora nessuno fra i rappresentanti del centrodestra si era mai espresso a favore di un’estensione del vincolo paesaggistico richiesta a gran voce da esponenti del centrosinistra ma prima ancora da intellettuali, ecologisti e cittadini sensibili alla conservazione dei siti culturali.
Le argomentazioni tecniche che stanno alla base dell’interrogazione sono le stesse cui ha fatto riferimento la Regione per imporre un nuovo vincolo sul colle punico e poi per difendere la scelta davanti ai giudici amministrativi di primo e di secondo grado: ripercorsa la storia di Tuvixeddu, il parlamentare del Pdl definisce il colle «un monumento mondiale, che fa grande sotto il profilo monumentale, paesaggistico, culturale e identitario la città di Cagliari, la Sardegna e l’Italia tutta». Granata si rifà alle devastazioni provocate dall’attività di cava fino agli anni Settanta, che ha portato alla «distruzione di migliaia di tombe intatte» e ha «inferto delle ferite profonde al paesaggio, ancora visibili». Ma poi rileva come siano ancora «evidenti imponenti caratteristiche paesaggistiche ed archeologiche che costituiscono uno dei più rari e straordinari esempi di paesaggio antico, in cui insistono la più grande necropoli fenicio-punica del Mediterraneo con più di mille tombe scavate, un centinaio di rilevanti sepolcri risalenti al periodo romano, cave antiche di calcare e decine di cisterne, uno straordinario habitat rupestre, villini liberty».
Secondo il parlamentare «l’area è stata tutelata con vincolo archeologico ma in maniera insufficiente e solo nel 1996 il vincolo è stato ampliato, pervenendo ad una perimetrazione peraltro non ancora adeguata». Posto il vincolo paesaggistico «le competenti Soprintendenze - scrive Granata nell’interrogazione - hanno autorizzato nel 1999 un progetto edificatorio di ben 273 mila metri cubi, nonché il proposito di realizzazione di una devastante strada di scorrimento veloce a ridosso della necropoli, poi inserito in un contestato accordo di programma del 2000 tra comune di Cagliari e imprese private per la costruzione di un quartiere residenziale con 400 appartamenti». Secondo Granata «bisogna evidenziare che il decreto legislativo 42/2004 (il codice Urbani) ha introdotto un nuovo concetto di bene paesaggistico quale l’unità contestuale. In questa nuova percezione del paesaggio confermata e rafforzata dalle modifiche al codice, introdotte con il decreto legislativo nº 63 del 23 marzo 2008, assume grande importanza il processo di ricostruzione della fisionomia storica del sistema dei colli prospicienti la laguna di Santa Gilla, sulle cui sponde sorse la città fenicia e punica di Cagliari». Granata riconosce come «la Regione Sardegna in applicazione del Codice Urbani ha elaborato nel 2006 il Piano paesaggistico regionale, improntato al nuovo concetto di bene paesaggistico per un recupero dell’unità ambientale nel suo contesto, inserendo l’area di Tuvixeddu-Tuvumannu tra le zone da proteggere». Poi «il 21 febbraio 2007 la commissione regionale per il paesaggio ha pronunciato una dichiarazione di notevole interesse pubblico in relazione all’intero contesto. Di conseguenza la Regione Sardegna ha adottato il successivo vincolo paesaggistico ed il necessario provvedimento che ha bloccato gli incombenti progetti edilizi e creato le premesse per una operazione di recupero e valorizzazione ambientale e culturale». Da qui in poi è una sequenza di sconfitte nei giudizi amministrativi, che Granata racconta. Senza però dimenticare che «il Ministero dei Beni Culturali è intervenuto nel Consiglio di Stato a sostegno dei vincoli apposti dalla Regione Sardegna» e che nel respingere il ricorso contro l’annullamento dei nuovi vincoli i giudici del Consiglio di Stato «non sono affatto entrati nel merito della questione del valore paesaggistico-culturale dell’area, non di competenza dei tribunali amministrativi, ma hanno eccepito circa l’irritualità dei procedimenti seguiti dalla Regione per nominare la citata commissione tecnica sulla base delle cui risultanze è stato successivamente deliberato il vincolo che è stato pertanto censurato». Prima di chiedere l’estensione del vincolo paesaggistico Granata ricorda che «le due università di Cagliari e Sassari, le associazioni culturali ed ambientaliste ed eminenti studiosi, hanno espresso da tempo una posizione netta sulla eccezionale rilevanza storico-archeologica e pertanto sulla improcrastinabile necessità di imporre una rigorosa tutela del colle di Tuvixeddu anche alla luce dei recenti rinvenimenti di un gran numero di sepolture, oltre mille, di enorme rilevanza scientifica».
Intanto domani si svolgerà la manifestazione organizzata da Legambiente con Italia Nostra, Wwf, Global Forum, gli studenti universitari, cui sono stati invitati parlamentari, amministratori pubblici e cittadini. Appuntamento alle 10 sul colle, nel prolungamento di via Bainsizza. (m.l)