Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Plexus International Storage serpente d'arte e di scienza

Fonte: L'Unione Sarda
11 marzo 2016

Mostra Si apre oggi alle 18 all'Exma di Cagliari un'esposizione dedicata al movimento 

E sperienza, viaggio, metamorfosi. Ovvero Plexus, l'affascinante fenomeno di cose che accadono e di persone che si incontrano diventa mostra. Quasi un ossimoro. Perché “Plexus International Storage”, l'esposizione che si apre questo pomeriggio alle 18 all'Exma di Cagliari, rifletterà la sua più autentica anima, creando ancora le connessioni culturali tra New York, dove è nato da un padre sardo, Sandro Dernini, la Sardegna, Dakar, Amsterdam e l'Australia. Luoghi, eventi, protagonisti della rete intrecciata dagli inizi degli anni Ottanta saranno presentati attraverso scritti, video e foto in un percorso, documentario e artistico, che conduce alla Maison des Esclaves sull'isola di Gorée in Senegal, il luogo simbolo di Plexus, passando per Gavoi, Cagliari, Carloforte e incrociando ancora Roma.
Il progetto, curato da Simona Campus, vuole valorizzare la presenza della Sardegna in Plexus, anche nelle sue posizioni dialettiche e critiche, partendo da due grandi protagonisti dell'innovazione creativa e dell'elaborazione teorica, Gaetano Brundu, scomparso un anno fa a ieri, e Luigi Mazzarelli, morto nel 2006.
L'avventura quindi inizia dalle radici, dallo spazio artistico attivo tra il 1991 e il 1992, nei locali dell'antica chiesa di San Francesco a Stampace, a Cagliari, dove Brundu pensava di conservare «opere, documenti e materiali relativi alla storia di Plexus, mettendoli a disposizione degli studiosi e di attività espositive». Ed è proprio il concetto di “storage”, magazzino, scelto per la mostra, a suggerire la necessità di dare uno spazio permanente e fruibile degli archivi documentari di Plexus.
Che tra le metafore che meglio lo rappresentano, ha il serpente, sfuggente, mutevole, che cambia pelle. Da trent'anni, Plexus coinvolge artisti e scienziati che ricercano l'interazione tra i due universi, basandosi sui valori della partecipazione e cooperazione. Pionieri e visionari, i protagonisti di Plexus hanno lavorato sull'importanza della comunicazione e sull'idea di network, di rete.
E se il viaggio non ha una fine, l'allestimento della mostra non poteva che essere un work in progress: sarà infatti suscettibile di modifiche con apporti di materiali e opere che abiteranno nella Sala delle Volte. Artisti, contributors e collezionisti che hanno a vario titolo incrociato l'esperienza di Plexus potranno a cominciare da oggi portare all'Exma foto, documenti, oggetti. Per il tempo della mostra (fino al 10 aprile) sarà possibile il martedì e il giovedì (9,30-18,30). Naturalmente non mancheranno gli incontri dedicati ai grandi temi che formano la trama di Plexus. La prima tavola rotonda, martedì 15 marzo alle ore 17, sarà dedicata al tema delle relazioni tra arte e scienza, coordinata da Franco Meloni, fisico e narratore. A seguire, i docenti dell'Università di Cagliari Ignazio Macchiarella (giovedì 17, alle 17), Rita Pamela Ladogana (mercoledì 23, alle 17) e Antioco Floris (mercoledì 30, alle 17) affronteranno, in un ciclo di interventi, il tema del cibo nelle arti del ventesimo e ventunesimo secolo.
L'ultimo progetto della ricca proposta di “Plexus International Storage” è una call for Artist, “Plexus anch'io” a cura di Alessandra Menesini. L'idea guida è che l'arte sia nutrimento per la mente, ovvero “Arte e cibo/Arte è cibo”. È questa la riflessione proposta ai giovani autori che si vogliono misurare con un'affermazione che può essere smentita, discussa, sottoscritta. La call è aperta a tutti i giovani o gruppi di giovani artisti, di un'età compresa tra 18 e 30 anni, con esperienza artistica documentata, che vogliano misurarsi con questo universo. Sono ammessi tutti i linguaggi dell'espressione visiva, comprese le azioni e le performance. Perché la Navicella della Libertà ha issato le vele di Plexus. (c.p.)