Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La battaglia dell'acqua Uno su cinque non paga le bollette di Abbanoa

Fonte: L'Unione Sarda
10 marzo 2016

Case e uffici: slaccio dalla rete per altri quaranta utenti morosi 

La battaglia dell'acqua va avanti senza esclusione di colpi. Da una parte Abbanoa: slacci dalla rete idrica e recupero crediti, le munizioni utilizzate. Dall'altra parte della barricata, ci sono i cagliaritani: si difendono con ricorsi e a volte utilizzano - sbagliando - armi non convenzionali come gli allacci abusivi dalle pericolose - penalmente - conseguenze. A volte si firma un armistizio, la conciliazione, per stabilire a tavolino come ripianare i debiti. Nel quotidiano conflitto si inseriscono anche gli enti pubblici: ci sono anche loro nell'elenco dei cattivi pagatori.
GLI SLACCI La conseguenza peggiore della battaglia - figurata - è lo slaccio dalla rete idrica. In città (con bel 73.779 utenze, di cui 48.350 domestiche) ne verranno eseguiti nelle prossime settimane ben quaranta per un totale di bollette non pagate pari a poco meno di 250 mila euro. «La sospensione dell'erogazione dell'acqua», fa sapere Abbanoa, «non è l'effetto immediato per il mancato pagamento di una fattura. Si tratta di un intervento drastico nei confronti dei morosi recidivi, dopo tutti i passaggi previsti dal regolamento: solleciti di pagamento, chiamata diretta e pubblicazione del codice cliente nell'elenco dei cattivi pagatori sul sito di Abbanoa». Si tratta di quaranta utenze non domestiche: ma questo non significa che siano per forza attività commerciali. In molti casi si è davanti ad allacci di cantiere mai regolarizzati. Nella battaglia dell'acqua non esistono quartieri poveri o ricchi: i furbetti si nascondono al Quartiere Europeo, a Monte Urpinu, a San Benedetto così come a Is Mirrionis, Sant'Avendrace e Sant'Elia.
ENTI PUBBLICI Non mancano i contenziosi con gli enti pubblici. Non potendo arrivare allo slaccio dell'acqua, Abbanoa si muove per vie diplomatiche e politiche per recuperare qualcosa. Tra le situazioni più complesse, su cui da tempo si sta lavorando per appianare vecchi debiti, c'è il mondo della sanità (con ospedali e case di cura), Area (con la difficile gestione delle case popolari), Regione e Comune. Capita anche di scoprire quasi per caso situazioni mai regolarizzate. È accaduto con le case parcheggio di Is Mirrionis: i carabinieri, durante un'operazione antidroga, hanno notato che le palazzine non avevano i contatori dell'acqua e che c'era un collegamento diretto con la rete idrica. Spetterà ora al Comune pagare il consumo d'acqua di tutti questi anni.
LA MOROSITÀ Anche Cagliari, sul capitolo morosità, è in linea con la media regionale del 20 per cento: un cittadino su cinque dunque non paga regolarmente le bollette. Nonostante il passaggio tra il vecchio gestore idrico e Abbanoa non sia stato traumatico come in altri Comuni (con la sorpresa per i cittadini di vecchi e corposi conguagli per fatture non pagate), anche i cagliaritani faticano a saldare le fatture rispettando le scadenze. A Cagliari la media bolletta, per le utenze domestiche, è di 71 euro. Sale a 89 euro se si comprendono anche le attività commerciali, industriali e tutto il settore pubblico.
RECUPERO CREDITO Accanto ai quaranta slacci che poteranno allo stop dell'erogazione dell'acqua, ci sono attualmente quindici situazioni di recupero credito. Sono cresciuti i numeri della conciliazione: 18 nel 2013, 78 nel 2014 e ben 322 nel 2015. Un sistema che permette di evitare lunghe e sanguinose battaglie in Tribunale.
GLI ABUSIVI C'è poi chi decide di prendersi l'acqua senza pagarla. Come? Con gli allacci abusivi. Un mondo illegale e nascosto, difficile da ricostruire. Nel 2015 a Cagliari ci sono state 79 denunce per allacci abusivi e dunque per furto d'acqua. Nei primi due mesi di quest'anno sono già state 55. Molte relative ad abitazioni, ma non mancano gli allacci abusivi di attività commerciali. L'eterna battaglia dell'acqua è anche questo.
Matteo Vercelli