Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La piccola oasi? Una discarica

Fonte: L'Unione Sarda
29 febbraio 2016


Un immondezzaio sotto i pini del lungomare Poetto - Poco dopo il Marino sedie in pvc, buste di plastica e addirittura un semiasse

 

C'è un buco nero nel paradiso-Poetto, una piccola oasi della vergogna che resiste e persiste sul lungomare rinato. A pochi passi dall'ospedale Marino, dietro uno sterrato utilizzato in estate come parcheggio e che ancora aspetta di essere sistemato, l'immondezza incombe. Rifiuti nascosti tra i cespugli, una discarica annunciata da cartacce, buste di plastica, sacchetti carichi di spazzatura. All'interno, il resto.
Sedie in pvc, ancora plastica, pneumatici, addirittura un semiasse con tanto di cerchioni e copertoni.
Sin troppo facile, per gli scellerati che decidono di sbarazzarsi della spazzatura, raggiungere l'area. E agire indisturbati, liberando i portabagagli delle proprie auto e i cassoni dei camioncini dei rifiuti ingombranti che dovrebbero trovare giusta collocazione nelle discariche autorizzate o nelle isole ecologiche.
Così, mentre gli operai della Greenland stanno completando gli interventi per la sistemazione dell'ecofiltro (il cordone retrodunale che grazie a una rete di juta biodegradabile e alle nuove essenze contribuirà a bloccare l'erosione e fermare la preziosissima sabbia), nel nuovo Poetto c'è ancora qualcuno che decide di sfruttare a proprio piacimento qualche angolo di litorale ancora incolto trasformandolo in area degradata.
Il boschetto degli orrori sembra fatto apposta per invogliare i saccheggiatori, “autorizzati”. evidentemente, dall'assoluta assenza di controlli e invogliati da quella mancata vigilanza indiretta di chi, come ciclisti, amanti della corsa e delle passeggiate in riva al mare affolla le nuove piste nuove distanti una settantina di metri. Ci si arriva in auto, nell'area-discarica. Si parcheggia sotto i pini e in un attimo il gioco è fatto.
A. Pi.