Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un sindaco per 17 Comuni Città metropolitana al debutto, il primo leader sarà Zedda

Fonte: L'Unione Sarda
25 febbraio 2016

VOTO 2016. Dibattito politico aperto sull'elezione diretta della guida del nuovo ente 


Scadenze e decisioni impongono scelte ravvicinate: oltre l'investitura del sindaco del Comune con il maggior numero di abitanti (Massimo Zedda, sindaco di Cagliari), l'elezione del Consiglio e della conferenza metropolitani. Legge alla mano (la numero 2 del 4 febbraio scorso, Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna ), il varo della Città metropolitana, ente invocato da decenni, reclama atti urgenti scanditi da scadenze precise: l'assunzione della carica di sindaco metropolitano 35 giorni dopo l'entrata in vigore della legge e l'approvazione (da parte della Conferenza metropolitana, composta dai sindaci di Cagliari, Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu, Quartucciu, Selargius, Sestu, Decimomannu, Maracalagonis, Pula, Sarroch, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro, Uta) dell'Atto costitutivo e dello Statuto. Entro dieci giorni dall'approvazione dello Statuto, la Città metropolitana subentrerà alla Provincia di Cagliari. Calendario alla mano, il tempo stringe.
L'INCARICO L'invito a non sottovalutare cronologia e atti da istruire e approvare a tamburo battente è venuto nei giorni scorsi da Ninni Depau, presidente del Consiglio comunale. Lo stesso Depau ha confermato che i primi passi sono stati fatti: «L'assessore alla Pianificazione strategica Barbara Cadeddu ha avuto dalla Giunta l'incarico di avviare il dialogo con le altre amministrazione in vista dell'elaborazione della bozza di Statuto». Una voce, in particolare, anima il dibattito elettorale per le amministrative: l'elezione diretta (o meno) del sindaco metropolitano. Il punto politico più delicato, che la legge anticipa: «Lo Statuto della Città metropolitana può prevedere l'elezione diretta del sindaco e del Consiglio metropolitani». Nella fase d'avvio della legge, «e in ogni caso fino all'approvazione della legge elettorale regionale», sindaco metropolitano «è il sindaco del Comune di Cagliari».
L'OPZIONE Dopo la fase sperimentale cosa succederà? Davide Carta, capogruppo Pd in Consiglio comunale: «Stiamo ragionando, la materia merita una riflessione attenta, tenuto conto che diversi centri, come Cagliari, stanno per andare al voto». Prevarrà, tra le ipotesi, l'elezione diretta del sindaco? «Non è l'unica opzione. Ce ne sono altre, altrettanto valide. Quel che dobbiamo considerare è la coesione tra i Comuni della Città metropolitana, e un quadro più chiaro sarà possibile averlo dopo le amministrative».
LE ASPETTATIVE Chi ha già le idee chiare è l'azzurro Giuseppe Farris, leader dell'opposizione in Consiglio comunale: «Sono per il metodo democratico, quindi per l'elezione diretta del sindaco. La Città metropolitana, su cui pesano tante aspettative, deve avere un alto profilo, e una legittimazione piena di chi la guida non può che venire direttamente dal voto popolare».
LEGITTIMAZIONE Il consigliere regionale e leader dei Riformatori Michele Cossa e contrario («ma non in linea di principio») all'elezione diretta «nella prima fase d'avvio». Perché? «Credo sia meglio iniziare con la sperimentazione del nuovo organismo nei tempi e nelle forme stabiliti dal legislatore». Dopo? «L'ipotesi dell'elezione diretta lo è già ma diventerà ancora di più tema di discussione. È evidente che quella scelta darebbe una legittimazione fortissima al sindaco a discapito delle altre realtà municipali». Confini nebulosi di una riforma ancora da verificare sul campo. Cossa: «Dopo la fase d'avvio, sarà sempre possibile una revisione».
IL DIBATTITO Anche il segretario Pd Nicola Montaldo propende per il no all'elezione diretta del sindaco: «Alla luce delle norme attuali penso che il sindaco metropolitano debba restare il sindaco di Cagliari».
LA CENTRALITÀ Nel ribadire la «centralità del quadro politico che oggi governa la Regione» e «rimarcando che eventuali allargamenti di coalizione di centrosinistra non possono ridursi a una sommatoria di sigle politiche, ma devono essere suffragati da un progetto politico innovativo di più ampio respiro», Sandro Serreli, coordinatore Sel della Federazione di Cagliari osserva che l'imminente «competizione elettorale sarà chiamata a confrontarsi anche sui temi legati alla costituenda Città metropolitana». Per Serreli «prima viene definito il perimetro della coalizione e più tempo a disposizione avremo per concentraci sulla stesura dei programmi» che, in città, «dovrà proseguire nel percorso fatto finora dall'amministrazione Zedda».
I CONTRAPPESI Articolata la visione di Sergio Mascia, capogruppo di Sel a palazzo Bacaredda: «Nella fase d'avvio è giusto che sia il sindaco di Cagliari a guidare l'ente». In futuro? «Occorrerà prevedere l'elezione diretta con i giusti contrappesi: cioè con un Consiglio metropolitano scelto dai cittadini. Si tratterà di ragionare sull'impianto globale della città e sui suoi organismi». Una soluzione: «Potrebbe essere quella di eleggere direttamente sindaco e Assemblea metropolitani». Il primo Consiglio sarà invece scelto con un sistema complesso: «I 34 membri saranno eletti dai consiglieri dei 17 Comuni componenti del nuovo ente». Presto ci sarà anche il referendum costituzionale: «Doveroso essere cauti prima di tracciare un eventuale nuovo profilo della Città metropolitana. Aspettiamo questo momento da 30 anni, la fretta può essere cattiva consigliera».
Pietro Picciau