Rassegna Stampa

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La strana procedura dell'ippodromo: "Pasticcio elettorale di Zedda"

Fonte: web Castedduonline.it
24 febbraio 2016

 


L'affondo di Patto per Cagliari: "Cosa ci fanno altri cavalli che non siano quelli da corsa al Poetto?"

Autore: Redazione Casteddu Online il 23/02/2016 14:14

 


"Un altro pasticcio elettorale sull’Ippodromo". Così Franco Fozzi responsabile di Patto per Cagliari, lista civica a sostegno della candidatura di Piergiorgio Massidda a sindaco di Cagliari.

Nei giorni scorsi - prosegue Fozzi - l’Amministrazione comunale ha comunicato che intende “promuove una procedura selettiva per affidare la gestione della pista dell’ippodromo, lunga 1600 metri. L’affidamento – recita testualmente il bando - consente l’uso esclusivo della pista per lo svolgimento di attività sportiva riconducibile all’ippica, quale galoppo, equitazione, riabilitazione equestre, equi-turismo e quant’altro”.

Parlare di “attività sportiva riconducibile all’ippica, quale galoppo, equitazione, riabilitazione equestre, equi-turismo” concludendo con un generico “e quant’altro” è quanto di più caotico e risibile si potesse pensare per salvare l’Ippodromo: associare l’ippica all’equitazione, o addirittura la riabilitazione e l’equi-turismo denota una totale superficialità nella gestione della risorsa Ippodromo e della conoscenza degli sport legati al cavallo.

Bastava leggere il vocabolario Treccani per ricordarsi è l’ippodromo è un “impianto in cui si svolgono le gare ippiche a carattere professionistico, costituito da un complesso di piste (che, variamente combinate, formano i percorsi delle gare di trotto e di galoppo e terminano in una dirittura d’arrivo), da tribune per gli spettatori, nonché da edifici vari per le scuderie, per i servizi, per la direzione e amministrazione”. Cosa ci fanno, dunque, altri cavalli che non siano quelli da corsa? Negli ippodromi di Capannelle (Roma), San Siro (Milano), Agnano (Napoli), di San Rossore (Pisa), si vedono forse altri cavalli che non siano galoppatori o trottatori? Questo per fare chiarezza sulla destinazione d’uso.

Mi chiedo come sia possibile pensare che le problematiche di un cavallo da galoppo e di un fantino (si parla di ippica) siano le stesse di un cavaliere e di un cavallo da salto ad ostacoli o da dressage (in questo caso si parla di equitazione), o ancor peggio quelle legate ad altro tipo di cavalli che dovrebbero lavorare con disabili o turisti. A me sembra semplicemente una bufala. Dieci righe e due allegati che sono un minestrone di idee, confuse e dispersive. È evidente che l’Amministrazione comunale non sa cosa farsene dell’Ippodromo, non sa come gestirlo, non ha idee, non sa come metterlo a vero reddito, a beneficio della città e dei cagliaritani. Così si regala l’Ippodromo fino al 31 dicembre, e con possibilità di omaggiare il fortunato aggiudicatario anche per l’intero 2017. Non va bene, ecco d’v’è la miopia: guardare solo fino al 31 dicembre prossimo.

Noi abbiamo un’idea diversa, lungimirante e ambiziosa: vogliamo fare un bando internazionale per coinvolgere veri professionisti, vorremo farne un giardino dell’ippica, far arrivare a Cagliari i cavalli dal nord Europa per svernare, vogliamo far nascere la scuola per fantini e maniscalchi, stage per allenatori e medici veterinari creando veramente reddito e lavoro. Tutti gli esperti del settore mi hanno fattole stesse osservazioni: questo è un bando miope, risibile, che va contro le grandi potenzialità del nostro Ippodromo. Ci sorgono dei dubbi dunque e ci domandiamo se questo pressapochismo e questa approssimazione siano legate solo ad incompetenza o ad altri fini poco nobili?

E ancor più mi domando del perché – come tante fonti autorevoli ci hanno riferito – non si parli della visita di un personaggio di grande spessore dell’allevamento mondiale che ha mostrato interesse e avrebbe investito volentieri sull’Ippodromo di Cagliari? A quella visita fu presente il Sindaco che lo accompagnò a vedere l’impianto. Perché farla passare in sordina e non darne seguito con un bando internazionale riservato a professionisti che saprebbero valorizzare questa perla di Cagliari. Noi siamo pronti, per il bene della città, a mettere a disposizione le nostre idee per il futuro dell’Ippodromo, ma il Sindaco fermi questo bando, ripeto, miope e risibile.

Noi crediamo che l’unica strada per lo sviluppo dell’Ippodromo sia quello di affidarlo a gente seria, che di cavalli e di impianti se ne intende. Ma così, con un generico bando che intenderebbe “mettere a reddito la pista”, l’unico risultato che si otterrà sarà quello di un altro grave danno alla città ed ai cagliaritani che da troppo tempo aspettano il ritorno delle corse al galoppo nello splendido scenario dell’Ippodromo del Poetto.