Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Accordo con le liste di centro, “no” di Sel, Rossomori e Cds

Fonte: L'Unione Sarda
24 febbraio 2016

VOTO 2016.

La coalizione di centrosinistra esaminerà la proposta del Pd 

Il mandato avuto dalla direzione Pd e le premesse non l'aiutano. Anzi, considerate le preoccupate avvertenze del Centro democratico sardo (Cds), dei Rossomori e di Sel (dal senatore Luciano Uras al coordinatore del circolo “T.Sankara - La Marina” Alessandro Vinci), che dicono no a un centrosinistra cittadino diverso da quello che governa la Regione, la missione del segretario Dem Nicola Montaldo non s'annuncia una passeggiata. Quando porterà all'esame della coalizione che punta a vincere le amministrative la proposta della direzione Pd di accogliere nello schieramento guidato da Massimo Zedda Udc, Uds e Psd'Az, dovrà avere una forza persuasiva fuori dal comune
CDS La possibilità di un patto con le liste di centro ha suscitato la reazione di Roberto Capelli, leader del Cds, componente della coalizione di centrosinistra. «Il Cds ha da sempre promosso e continuerà a contribuire al consolidamento, in tutta la Sardegna, di alleanze politiche di centrosinistra e sovraniste con preciso riferimento alla coalizione di governo regionale», sottolinea il deputato. «Qualsiasi decisione diversa da questa andrà valutata in sede collegiale tra i partiti. Non intendiamo porre veti ma ragionare secondo una linea di coerenza e lealtà». Il punto fermo: «Il Cds non aderirà a pseudo coalizioni che vedano la partecipazione di forze politiche, fossero anche mascherate, o persone che non abbiano per tempo preso le distanze dall'attuale opposizione regionale, o che portino in dote vecchie - non in termini di anzianità anagrafica - e ormai compromesse esperienze politiche». Nessun timore, osserva Capelli, di «un'eventuale aggregazione della destra, frantumata nelle idee, nelle proposte, nelle persone e dalla storia».
ROSSOMORI Il presidente dei Rossomori Gesuino Muledda conferma che «il coordinamento delle decisioni sulle prossime amministrative ha la sede naturale nella coalizione di centrosinistra che governa la Regione». E da sempre i Rossomori hanno «ritenuto che il perimetro della alleanza non può essere che quello, salvo decisioni diverse di allargamento in quella sede collegiale espresse e decise». L'impegno: «Nella riunione della coalizione di venerdì Rossomori, concordando con le dichiarazioni di Luciano Uras e Roberto Capelli, e con il Partito socialista, porrà la questione dell'allargamento eventuale alle forze che, per comportamenti politici e istituzionali, hanno preso le distanze dai partiti ora all'opposizione in Consiglio regionale».
SEL Pronta reazione anche del senatore di Sel Luciano Uras: «Credo che il centrosinistra sardo coincida oggi con la coalizione di governo alla Regione, e che miri a confermarsi per le amministrative». Identità di giudizio con il Cds: «Invito che condividiamo e che i Rossomori e Socialisti hanno apprezzato insieme a noi. Per parte nostra riteniamo che per evitare confusione sia opportuno definire criteri condivisi per eventuali allargamenti della alleanza e per la definizione di un comune atteggiamento etico-politico per la composizione delle liste. Tutto ciò insieme a tutte le formazioni politiche di maggioranza». Il metodo suggerito da Uras: «Praticare l'unità in tutto il percorso verso il voto».
VINCI Insorgono anche le iscritte e gli iscritti di Sel, preoccupati per «l'ipotesi di allargamento e di trasformazione politica e programmatica della coalizione che, dal 2011 e fino ad oggi, ha sostenuto l'amministrazione guidata da Massimo Zedda». Alessandro Vinci, coordinatore del circolo “T. Sankara - La Marina”: «Riteniamo che la Sinistra abbia il dovere di dire la sua, di non conferire a nessuno una delega piena a trattare. Chi finora è sempre stato all'opposizione, chi non ha mai speso una parola di apprezzamento per il lavoro fatto in questi cinque anni, sarebbe bene che restasse dove finora è rimasto. Si tratta di aree politiche tradizionalmente estranee al centrosinistra, estranee allo spirito che ci ha fatto vincere le elezioni nel 2011». La difesa del tratto identitario: «Per il prossimo mandato noi lavoreremo per realizzare più sinistra nelle scelte e negli orientamenti dell'Amministrazione. Non pensiamo che partiti moderati e di destra possano essere utili allo scopo». No al Partito della Nazione: «Quell'obiettivo ci separa dal Pd a livello nazionale e noi abbiamo bisogno - in sede locale - di confermare il centrosinistra cagliaritano per scongiurare questo esito».
MONTALDO In via Emilia Italo Meloni lavora al programma, in attesa dell'esito dell'incontro con la coalizione. Il segretario Montaldo annuncia che il Pd sta per «spedire un questionario agli iscritti su vari temi: dallo sviluppo della città ai settori produttivi». Contributi che faranno parte della piattaforma web del Pd (pdcagliari.it) dove si può interagire con suggerimenti e considerazioni. «Da marzo avvieremo i laboratori programmatici aperti a tutti». La preoccupazione di Montaldo si concentra su un altro aspetto: «Non vorrei venissero sottovalutate le scadenze di legge sulla città metropolitana. Il 10 marzo Massimo Zedda diventerà sindaco della città metropolitana, entro il 24 dovrà essere approvato lo statuto dai Comuni. Fra le altre cose, l'atto dovrà stabilire se si dovrà andare all'elezione diretta del sindaco o far coincidere, come a Milano, la figura del primo cittadino di Cagliari con quello della città metropolitana». Il tempo stringe: «La Regione ha lasciato ai componenti della città metropolitana la possibilità di scegliere».
Pietro Picciau