Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le due zone umide gestite da un unico ente di gestione Un governo per stagno e laguna

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2016

 

Dicono che sia ancora più bello di Molentargius. Che qui, quando il sole sparisce per andare a riposo, lo spettacolo del tramonto sia impareggiabile. E dicono che qui, nella laguna un tempo più estesa d'Europa, quando l'acqua occupava un'area di quattromila (fine del 1800), Santa Gilla regalasse oro. Muggini, anguille, saraghi e orate. E poi le arselle, «le più saporite della Sardegna», raccontano i pescatori più vecchi.
Allora ci lavoravano 460 operai di Cagliari, Assemini e Elmas. Mentre oggi resistono in centoventi, divisi tra le coop del Consorzio ittico che gestisce pesca vagantiva, raccolta delle vongole e allevamento delle cozze.
Il pescato è crollato. Altro che i 17 mila quintali dell'Ottocento. Sono 1300 oggi gli ettari di Santa Gilla. Ma il potenziale resta alto. Anche perché qui la pesca potrebbe riprendere vigore, alla stessa stregua di quanto avvenuto per le produzioni del sale targate Conti Vecchi. Il sindaco Massimo Zedda l'aveva annunciato subito dopo il suo insediamento. Nessun altro ente o organismo politico creato ad hoc per governare Santa Gilla. Se parco dev'essere, alla laguna cagliaritana (di cui fa parte anche Capotera, Assemini ed Elmas) ci penserà l'ente di gestione di Molentargius, in un'ottica concreta di sviluppo della città metropolitana. (a. pi.)