Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Saline e agricoltura biologica: ecco il progetto per Molentargius

Fonte: L'Unione Sarda
22 febbraio 2016

Disponibili 20 milioni finanziati dalla Regione per rilanciare uno dei tesori abbandonati 


Molentargius come un laboratorio permanente di ricerca ambientale e scientifica ma anche un parco. Così potrà valorizzare la sua più grande ricchezza, cioè la biodiversità. Anche perché - è scritto nel progetto preliminare di riqualificazione da 20 milioni di euro - la ricchezza e la particolarità di questo ecosistema è legata all'azione umana e agli interventi che qui sono stati fatti in passato. In testa le saline, col suo reticolato idraulico di acque salate costruito ad hoc per garantire, quando tutto funzionava a dovere, il sistema produttivo.
IL FUTURO Proprio sullo sviluppo del parco, nuovi interventi idraulici e di tutela c'è l'interesse reale dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di riferimento del ministero dell'Ambiente. «Il ministero e l'allora Icram - ha ricordato Giulio Calvisi, consigliere del ministro Gianluca Galletti - avevano già seguito con attenzione i grandi lavori degli anni scorsi, quando per Molentargius si investirono ben centoventi miliardi di lire. Adesso che con questi ulteriori e importanti fondi regionali si avvieranno altre opere, l'Ispra si è già dichiarata assolutamente disponibile ad accogliere ogni richiesta di collaborazione avanzata dalla Regione e dai Comuni che fanno parte del parco».
LE OPERE È su questo sistema idraulico (che già venne inserito e restaurato nell'altro piano di recupero avviato anni fa con una spesa di 120 miliardi) che si punterà ancora una volta. Così come si interverrà sulle produzioni del sale. Perché «l'interruzione del processo di produzione del sale» è stato indicato come «un fattore di estrema criticità».
IL PRESIDENTE «Il progetto di valorizzazione e tutela del parco di Molentargius, saline e litorali - ha spiegato il presidente, Lalla Pulga - è in una fase preliminare e non, come più volte è stato erroneamente detto, inesistente. Adesso dovrà passare al vaglio dei due Comuni principali, Cagliari e Quartu». Correzioni, aggiustamenti. Poi i venti milioni di euro assegnati dalla Regione nel 2010 e potranno finalmente essere spesi.
I LAVORI In particolare il progetto prevede interventi nell'area del Bellarosa maggiore, delle vasche del cosiddetto retrolitorale e della piana di Is Arenas. Bisognerà ristabilire una adeguata circolazione idraulica all'interno delle vasche per evitare i fenomeni di ristagno. E ancora, ripristinare il sistema di evaporazione e garantire una protezione al sistema di ingresso delle acque dolci.
L'HABITAT Interventi che alla fine - dal punto di vista strettamente ambientale - consentiranno l'alimentazione naturale alle numerosissime specie di volatili.
Per mettere a punto il progetto e tradurre idee e programmi bisognerà avviare - lo ha ricordato Lalla Pulga - una serie di espropri. Un recupero di aree per dar vita a quella mediazione tra ambienti naturali e aree urbane che consacreranno il concetto di compatibilità tra il sistema ambiente e il sistema produttivo. È anche per questo che oltre alla riattivazione di alcune vasche delle saline si insisterà sul comparto agricolo e la sperimentazione di tecniche di lavorazione ecocompatibili da valorizzare con i marchi Dop, Igp e l'agricoltura biologica.
Andrea Piras