Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quella Cagliari quotidiana che (quasi) nessuno vede più

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2016

Foto Da domani all'Exma la personale “Imago Kalaris, Imago Mundi” di Stefano Non 
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S e si vuol andare a vedere la mostra dedicata a Cagliari di Stefano Non, che sarà inaugurata domani all'Exma (ore 12.30), è meglio andarci tenendo a mente le parole del fotografo lombardo: «Non è un'emozione immediata che voglio offrire allo spettatore, ma un detonatore per la coscienza e l'immaginario».
Infatti, poiché fotografare è ricostruire in maniera personale ciò che si osserva, e mai riprendere la realtà quale essa è, la città di Non è assai diversa da com'è abituato a percepirla chi la abita.
Scattate con il banco ottico - l'evoluzione della prima camera oscura - le dodici fotografie in bianco e nero di “Imago Karalis Imago Mundi”, ritraggono una Cagliari inconsueta, che a tratti si confonde con le città del Nord, attraversata da una luce morbida, immersa in un'atmosfera aurorale, silenziosa. La luce delle prime ore del mattino, quando sono state scattate le fotografie.
Nelle immagini di Stefano Non (il cognome è uno pseudonimo), che nel capoluogo sardo vi è stato un anno e mezzo, c'è la città del quotidiano, anziché la città turistica. La città della Sella del Diavolo, con il cielo terso e i colori saturi, gli scorci suggestivi, e il mare.
Al contrario, in “Imago Karalis Imago Mundi”, c'è un patrimonio storico che, per lo più, i suoi abitanti ignorano, l'architettura che plasma l'ambiente, un paesaggio urbano che, dal centro alla periferia, offre narrazioni differenti della stessa città. Un'indagine dello spazio per immagini, in cui non vi sono persone, che procede dalle opere di Ubaldo Badas, tra i più apprezzati architetti sardi del Novecento, alla cartellonistica nei pressi di santa Gilla, all'ospedale Brotzu, al quartiere Cep, fino al colle di san Michele.
Si tratta di «una serialità coerente», come dice Stefano Non, diplomato in fotografia al CFP Bauer di Milano, che grazie al lavoro su Cagliari, è stato scelto per frequentare un prestigioso master di fotografia presso l'Università di Venezia. E' una fotografia sociale, secondo l'artista lombardo, perché documenta le trasformazioni dello spazio cittadino, in che maniera l'inurbamento, i movimenti demografici, l'edilizia, ridefiniscano continuamente i suoi confini e la sua identità.
L'inaugurazione della mostra, che rimarrà aperta fino al 9 marzo, sarà preceduta da un dibattito, sempre all'Exma (ore 11), in cui si cercherà di evidenziare affinità e differenze nel rapporto fra Cagliari e cinque arti: architettura, cinema, fotografia, letteratura e grafica. All'incontro, coordinato da Enrico Cicalò, oltre al fotografo, interverranno, Antioco Floris e Emiliano Ilardi, dell'Università di Cagliari, Dandy Massa, architetto e vice presidente del Consiglio Italiano Ingegneri.
Franca Rita Porcu