Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Su il sipario della lirica: esordisce l'opera di Respighi

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2016

Teatro Nella tradizione cagliaritana il 1°aprile aprirà la stagione La campana sommersa


 

 

L ' opera lirica italiana patrimonio dell'umanità per l'Unesco? È l'auspicio del Teatro Lirico. Il quale ha scelto di inaugurare la stagione, venerdì 1° aprile, con un titolo di Ottorino Respighi, e di proseguire con altri cinque capolavori tutti italiani. Puccini, Verdi, Rossini i grandi protagonisti.
Come nella miglior tradizione delle stagioni firmate da Mauro Meli (tornato nel teatro cagliaritano, su proposta del sovrintendente Claudio Orazi, in veste di direttore artistico), l'opera inaugurale è anche rara: ed ecco allora, a ottant'anni dalla morte di Respighi, “La campana sommersa”, per la prima volta in Italia in forma scenica. Ispirata a un racconto di Hauptmann, conta sulla regia di Pier Francesco Maestrini e sui costumi di Marco Nateri, l'uno regista, l'altro costumista della “Turandot” scioliana di due estati fa. Le scene sono di Juan Guillermo Nova. Un'atmosfera favolistica, per un esordio all'insegna dell'ottimismo, quello della volontà. La fredda ragione delle cifre (finanziamenti ridotti negli anni del 35 per cento) non farebbe certo ben sperare. Direttore di prestigio, Donato Renzetti.
“La Bohème” è la seconda opera (dal 29 aprile), proposta in un allestimento del Maggio Musicale Fiorentino (e in uno scambio virtuoso con il nostro “Nabucco”). Nomi di grande richiamo, il regista inglese Jonathan Miller e i premi Oscar per scene e costumi Dante Ferretti e Gabriella Pescucci. Sul podio il giovane Michelangelo Mazza.
L'opera dell'estate (15 recite, dall'8 luglio al 13 agosto) è “La Traviata”, la stessa che debuttò in città due anni fa. Firmata dai coniugi Herrmann, e acquistata dal Lirico in comproprietà con la Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf. Sul podio Gérard Korsten, che tornerà dopo il trionfale concerto di apertura della stagione sinfonica.
Ed ecco una bella sorpresa per chi da tempo attende Rossini. È “La pietra del paragone”, mai eseguita a Cagliari, che viene proposta dal 14 ottobre nell'originale allestimento del Théâtre du Chatelet di Parigi (ambientazione anni Cinquanta) e nella regia, scenografia e video di Giorgio Barberio Corsetti e Pierrick Sorin, erede di Jacques Tati. Se “La pietra del paragone” è stata composta da un Rossini ventenne, il “Falstaff” che esordirà l'11 novembre è l'ultimo capolavoro di un Verdi ottantenne. Ritorna a Cagliari dopo 8 anni nell'allestimento, di proprietà del teatro, che vide (e vedrà) la regia di Daniele Abbado, e fu segnato, in varie recite, dallo sciopero dei lavoratori. Sul podio ancora Donato Renzetti, a dirigere orchestra e coro del teatro. Maestro del coro, come sempre, Gaetano Mastroiaco. Chiude in bellezza ancora Verdi, con un “Trovatore” che mancava da tempo. Era il 2002. L'allestimento, del 2012, ha esordito al Festival di Atene nel teatro all'aperto di Erode Attico. Regia, scene, costumi e luci di Stefano Poda. Sul podio Giampaolo Bisanti. Giuseppe Filianoti debutterà nel ruolo di Manrico, Daniela Schillaci sarà Leonora, Sonia Ganassi Azucena e Roberto Frontali il conte di Luna.
Per gli amanti del balletto solo un titolo, ma di altissimo livello: dal 25 al 29 maggio sarà di scena il Tokyo Ballet, che torna a Cagliari dopo 30 anni con “Spring & Fall” (Dvorak), “Dreamtime” (Toru Takemitsu) e “Le Sacre du Printemps” (Stravinskij). Tre gioielli per tre mostri sacri della coreografia mondiale: John Neumeier, Jiri Kylian e Maurice Béjart. Sul podio Nicholas Bronchot.
Finalmente la lirica, dunque. In un clima di collaborazione con Conservatorio, Regione, Università. L'obiettivo è guardare avanti, nonostante la riduzione dei finanziamenti e dei dipendenti (passati dai 270 del 2001 a 214, e tra i meno pagati d'Europa), e nonostante le frizioni che ancora segnano questi anni. Ieri, con un Orazi che si è detto «felice (e anche un po' emozionato)» e un Meli chiamato a presentare la stagione, hanno preso la parola l'assessore comunale alla cultura Enrica Puggioni, il rappresentante della Fondazione Banco di Sardegna Francesco Boggio, il regista Maestrini. Festeggiata per il suo compleanno un'abbonata storica, Maria Teresa Lavena. Anche questo è un bel segnale. Come lo sono gli oltre duemila abbonati alla stagione sinfonica appena avviata.
Maria Paola Masala