Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il modello: Santa Lucia o fori romani

Fonte: L'Unione Sarda
15 febbraio 2016


Valorizzazione

 

Lo scorso autunno, nel Corso, all'altezza del palazzo dell'Ersu, era emersa parte di una domus databile a circa venti secoli fa: allora il cantiere si era fermato per un mese, la Soprintendenza aveva studiato i reperti (50 casse di cocci e altri frammenti, e sul posto una parete color ocra e un piccolo muro costruito in mattoncini in terra cruda che hanno miracolosamente resistito al passare dei millenni). Si era deciso di far procedere i lavori ma tenendo rigorosamente separati gli scavi per le condutture, da concludere celermente, e di continuare invece con calma a studiare i reperti, con la prospettiva futura di valorizzarli.
La questione del come valorizzarli è ancora aperta: tra le ipotesi, il sindaco Massimo Zedda aveva suggerito il modello della chiesa di Santa Lucia. Altre città hanno puntato con coraggio sulla valorizzazione dei resti del passato, sul modello dei Fori imperiali a Roma: Parigi, per esempio, ha lasciato in piena vista gli scavi di Saint Denis, fra i palazzi.
Esperti e studiosi sapevano già che il Corso corre su quella che fu la via con la più alta densità di insediamento dal periodo romano-repubblicano fino a tutto il Medio Evo. L'amministrazione ha già manifestato l'intenzione di pedonalizzarlo. A quel punto, se i ritrovamenti ci sono, potrebbe avere senso valorizzarli non pezzo per pezzo (formula che, vedi villa di Tigellio o grotta della Vipera, non sembra portare i frutti sperati) ma in un insieme. (m. n.)