Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scavi, speranze e paure Cantiere al via da ieri: commercianti divisi

Fonte: L'Unione Sarda
9 febbraio 2016

VIA MANNO. Si avanzerà per lotti, preoccupa l'esperienza del Corso


I lavori in via Manno sono cominciati ieri nel largo Carlo Felice, dove è stata recintata un'area tra gli incroci con via Dettori e via Manno. All'interno della recinzione, operai, attrezzature, tre auto parcheggiate. Per ieri, primo degli annunciati 440 giorni di travaglio, il cantiere era tutto qua: in via Manno l'asfalto era ancora al suo posto, la gente a spasso e, di tanto in tanto, un taxi di passaggio, un'auto della polizia, una dei carabinieri.
La quiete prima della tempesta, a sentire i pessimisti. Come Lando Pasella , titolare dell'ottica omonima: «Non s'è visto un operaio», rifletteva a fine mattina. «Mi auguro che davvero i lavori finiscano nei tempi annunciati. Nel Largo da giorni non si vede un operaio nonostante sia stato chiuso tutto il lato destro a salire, cancellando decine di parcheggi. Così si incoraggia la gente ad andare nei centri commerciali».
Il rispetto dei tempi sarà cruciale: col protrarsi delle opere, gli incassi ridotti potrebbero mettere in crisi i conti. «Via Garibaldi, a lavori finiti, è bella - ragiona Cristina Massa , del negozio Tim all'angolo col Largo - ma molti hanno dovuto chiudere. Qua come andrà? Lo scopriremo quando ci saremo in mezzo».
«Temo la disorganizzazione», sospira Luca Inguaggiato , della libreria Mieleamaro: «Si procederà a lotti, ma i disagi ci saranno comunque, e non lievi. Anche ricevere la merce dai corrieri, col cantiere aperto, sarà complicato: noi abbiamo consegne ogni giorno, e a differenza di via Garibaldi qui non ci sono strade laterali».
Il Comune ha incontrato i commercianti e promesso che le loro esigenze saranno rispettate. Ma a fare paura è l'esperienza del Corso, dove i lavori sono stati rallentati dal ritrovamento di importanti reperti archeologici: vuoi che, a scavare in via Manno, non salti fuori qualche resto d'epoca romana o medievale? «E sarebbe un bene per la città - ammette Alberto Castangia , dell'omonimo negozio d'abbigliamento - a patto che, per valorizzarlo, non si decida di bloccare tutto e far morire tutto un tessuto economico». Per il resto, ammette, «l'obiettivo è utile» e i lavori necessari: un punto su cui tutti sono d'accordo. Tuttavia, «siamo tutti preoccupati perché la strada sarà accessibile in maniera limitata. Auspichiamo che i lavori siano condotti nella maniera più razionale e meno impattante. Il Comune si è impegnato, siamo fiduciosi».
Lo sono anche i gioiellieri Francesco della Maria e sua moglie Lucia : «Il messaggio che deve passare è che la strada non chiuderà: si procederà per lotti, e anche durante gli scavi, i negozi saranno accessibili tramite le passerelle. Certo, un po' preoccupati lo siamo, è normale, ma invitiamo tutti i nostri clienti a venirci a trovare durante i lavori: noi restiamo aperti».
Stesso messaggio che sta a cuore a Isabella Drazhi , responsabile del negozio Sisley: «Continueremo a fare orario continuato tutti i giorni, domeniche incluse. Siamo nel primo tratto coinvolto dai lavori: avremo la trincea davanti per tutto febbraio e tutto marzo. Certo, piacere non fa ma ci consola che quest'anno si vede più movimento e che, con le navi da crociera, arriveranno 200 mila turisti in più».
Vincenzo Operti , titolare della gioielleria all'angolo col Largo, ricorda che il primo maggio c'è Sant'Efisio: «È essenziale che per quella data la strada sia presentabile e accessibile, almeno col massetto in cemento». Lui è ottimista: ha commissionato a una pittrice un acquerello che simula l'aspetto che la via avrà a lavori finiti, ne ha fatto diverse copie e ne ha fatto omaggio ai clienti più affezionati. «Sarà uno splendore», giura.
Marco Noce