Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il verde pubblico La prima frontiera: l'irrigazione dei giardini

Fonte: L'Unione Sarda
8 febbraio 2016

 Se di razionamenti a Cagliari si dovrà parlare, i primi a fare i conti con la carenza idrica saranno i giardini pubblici. Terramaini e Monte Urpinu, il colle di San Michele e il Parco di Monte Claro, il Lazzaretto di Sant'Elia e i nuovi spazi verdi inaugurati recentemente in città come il parco Cipla, alla Fonsarda, o i giardini di Is Mirrionis potrebbero ritrovarsi con problemi di irrigazione. Che in città non viene effettuata con l'acqua trattata dal depuratore di Is Arenas ma con quella di rete, depurata e costosa.
La città attende ancora la realizzazione del cosiddetto “terzo stadio” di depurazione che consentirebbe, abbattendo i cloruri, il riutilizzo dell'acqua per fini irrigui. Una soluzione obbligatoria non solo per il recupero di un'enorme quantità di risorsa ma anche per un risparmio economico che si aggirerebbe attorno ai 400 mila euro. Per fare ciò, spiegava alcuni giorni fa l'assessore al Verde Paolo Frau, Abbanoa ha già ottenuto un finanziamento regionale, mentre il Comune ha a disposizione «altri fondi per la condotta che colleghi Is Arenas a Monte Urpinu, prima fase di un progetto di rete duale ben più consistente». Si parla di un percorso di una ventina di chilometri che dal depuratore raggiunga parchi e giardini del capoluogo garantendo l'irrigazione per i circa 150 ettari di verde pubblico.
La mancanza d'acqua per le aree verdi di Cagliari andrebbe ad aggiungersi ai problemi legati ai cambiamenti climatici che hanno già avuto riflessi su alcune specie: le iacarande, per esempio, quest'anno a causa del gran caldo non hanno perso le foglie.