Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Parchi e giardini pubblici, la siccità ora crea allarme

Fonte: L'Unione Sarda
4 febbraio 2016


L'assessore: dobbiamo sfruttare l'acqua del depuratore di Is Arenas

 

Per ora restano verdi. Ma la sete avanza e non è detto che da qui a qualche mese, se dal cielo non dovesse scendere l'acqua miracolosa capace di rimpinguare le scorte dei bacini, non soltanto nelle case dei cagliaritani si dovranno riattivare cisterne e autoclavi ma anche i giardini pubblici dovranno fare i conti con la carenza idrica. Terramaini e Monte Urpinu, il colle di San Michele e il Parco di Monte Claro, il Lazzaretto di Sant'Elia e i nuovi spazi verdi inaugurati recentemente in città come il parco Cipla o i giardini di Is Mirrionis potrebbero virare al giallo.
DAL MUNICIPIO L'assessore all'Ambiente, Paolo Frau, ammette la preoccupazione. «Per ora possiamo ancora innaffiare ma è assurdo continuare ad utilizzare l'acqua di rete invece di quella trattata dal depuratore di Is Arenas. Continuiamo a gettare in mare cinquanta milioni di metri cubi d'acqua depurata». Dopo i due cicli di trattamento, la risorsa scivola via nel Golfo. Mentre si attende la realizzazione del cosiddetto “terzo stadio” di depurazione che consentirebbe, abbattendo i cloruri, il riutilizzo dell'acqua per fini irrigui. Una soluzione obbligatoria non solo per il recupero di un'enorme quantità di risorsa ma anche per un risparmio economico che conti alla mano si aggirerebbe sui 400 mila euro. «Abbanoa ha già un finanziamento regionale, noi altri fondi per la condotta che colleghi Is Arenas a Monte Urpinu, prima fase di un progetto di rete duale ben più consistente», dice ancora Frau.
LA RETE La via dell'acqua è un percorso di una ventina di chilometri che dal depuratore raggiunga i parchi e i giardini del capoluogo e garantendo l'irrigazione per i circa 150 ettari di verde pubblico. «Quello dell'uso non corretto dell'acqua credo sia non solo un problema economico ma anche, direi etico. Sfruttiamo, è vero, alcuni pozzi, come per irrigare via Buoncammino o piazza Giovanni, ma ripeto, la soluzione ideale resta il riutilizzo dell'acqua depurata», commenta l'assessore all'Ambiente.
L'ESPERTO «Se la siccità dovesse persistere l'emergenza arriverà eccome», avverte Mario Mariotti, esperto di piante e curatore della rubrica “Cagliari in Verde” su L'Unione Sarda. «La mancanza d'acqua andrà ad aggiungersi ai problemi legati ai cambiamenti climatici che hanno già avuto riflessi su alcune specie. Mi riferisco per esempio alle iacarande, piante piuttosto diffuse in città. Quest'anno, per il gran caldo, non hanno perso le foglie e ciò potrebbe influenzare il loro sviluppo. Cagliari deve attrezzarsi per garantire l'irrigazione ai suoi importanti spazi versi sfruttando davvero l'acqua riciclata».
A. Pi.