Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Convivere con i miasmi? Non ne possiamo più»

Fonte: L'Unione Sarda
4 febbraio 2016


Per 51 famiglie situazione sanitaria a rischio

 

Per le 51 famiglie del palazzo del Favero, a Sant'Elia, è diventato un appuntamento immancabile: ogni quindici giorni le fogne “esplodono” allagando la strada davanti all'ingresso della palazzina e i garage, risalendo fino alle abitazioni dei primi piani invadendole di liquami maleodoranti. «Non possiamo vivere in queste condizioni. Da anni denunciamo una situazione da terzo mondo ma assistiamo solo al solito scaricabarile tra Abbanoa e Area», sbottano Emma Polidetti, Gabriella Paderi e Carlo Lepori. Il sistema fognario non è l'unica emergenza per chi abita in piazza Falchi: cornicioni a rischio crollo, coperture in lamiera pericolanti, infiltrazioni nelle case, pavimentazione “saltata” in più punti, scale interne negli appartamenti diventate un ostacolo insormontabile per i tanti anziani.
LA PROTESTA L'ultimo episodio si è trasformato nella classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. E non solo quello. Emma Polidetti vive al primo piano. Il suo bagno si è allagato. Meglio non dire di cosa: «Vorrei vedere se capitasse a casa dei responsabili di Area o di Abbanoa. Invece succede a Sant'Elia e dunque non interessa a nessuno», protesta mentre insieme alla madre pulisce e disinfetta. «Quando le fogne si ostruiscono», aggiunge Lepori, «dobbiamo intervenire noi. L'autospurgo si vede poche volte all'anno. Siamo in continua emergenza sanitaria e tutti fanno finta di niente». Gabriella Paderi aggiunge: «Ci chiediamo dove siano finiti i milioni di euro stanziati per il quartiere. Forse sono le solite promesse in vista delle prossime elezioni?».
TOPI E PERICOLI Così dopo 48 anni di vita i palazzi del Favero avrebbero bisogno di importanti interventi di manutenzione sulle facciate dei palazzi e sugli impianti. «I topi sembrano aver trovato il loro regno da queste parti», evidenzia Gabriella Paderi. Il rischio di caduta calcinacci e di lastre in alluminio (usate per coprire le tubazioni) è altissimo. «A casa nostra», raccontano Davide Portoghese e Mariolina Leschio, una coppia di anziani, «la pavimentazione è saltata in più punti. Rischiamo di cadere. E poi c'è la scala interna, troppo impegnativa e pericolosa per noi. Per fortuna abbiamo una magnifica vista sul lungomare».
Matteo Vercelli