Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Corso, futuro nella domus

Fonte: L'Unione Sarda
1 febbraio 2016


Le vibrazioni creano un pericolo: spariranno le auto - Tecnici al lavoro per mettere a disposizione dei cittadini il monumento

 


Il primo verdetto è arrivato: «Il rilievo scientifico è elevato», dice Giovanna Pietra della Soprintendenza ai beni archeologici. Dunque, la domus romana, riemersa durante i lavori di rifacimento del corso Vittorio Emanuele, sarà salvata. «Lo studio è ancora alla fase inziale», prosegue Pietra, «ma è già importante sottolineare il fatto che il reperto è in un eccezionale stato di conservazione. La nostra volontà e quella dell'amministrazione è di mettere a disposizione dei cittadini questo bene». C'è da capire in che modo. «Stiamo lavorando in stretto contatto con le due soprintendenze per trovare la soluzione più idonea», afferma l'assessore comunale ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras.
LA SITUAZIONE Occorre trovare l'idea giusta e, poi, elaborare un progetto operativo. Ma, nel frattempo, i lavori nel Corso avanzano: nel primo tratto, è stata già posata la pavimentazione mentre nella parte che va verso il Largo sono stati effettuati gli scavi per i sottoservizi. Difficile immaginare che il progetto nascerà prima che gli interventi siano conclusi. «La zona», riprende Pietra, «verrà naturalmente messa in sicurezza». Occorrerà attendere prima che i frequentatori di quella parte del Corso, trasformata in piazza, possano godere della vista della domus .
LE IDEE Ma, forse, l'attesa non sarà tanto lunga. I progetti per rendere il monumento fruibile potrebbero non essere particolarmente costosi. Quindi, diventerebbe, relativamente, semplice trovare i fondi per realizzarli. «Dobbiamo», aggiunge Marras, «valorizzare il ritrovamento ma anche preservarlo». Scartata, dunque, l'ipotesi di creare un tetto trasparente per consentirne l'osservazione dall'alto: all'interno dello spazio si creerebbe un microclima che finirebbe inesorabilmente con il danneggiarla. Perché da preservare non c'è soltanto la struttura: al suo interno sono conservati autentici gioielli, come, per esempio, una serie di dipinti murari.
LE IPOTESI Proprio in questi giorni la Soprintendenza ai beni archeologici sta lavorando nel recupero dell'area di San Simplicio a Olbia: l'esperienza gallurese servirà a chiarire che cosa si potrebbe fare a Cagliari. Potrebbe anche essere creata una sopraelevazione che consentirebbe ai visitatori di affacciarsi per ammirare la domus dall'alto. I tecnici stanno cercando di individuare la soluzione. E, intanto, gli archeologi stanno controllando passo per passo l'andamento dei lavori.
LA PIAZZA L'unica certezza, per il momento, è che il monumento diventerà fruibile. Con conseguenza sul futuro dello spazio. Quasi scontato, per esempio, che quel tratto sarà definitivamente vietato al transito dei veicoli. Per problemi di spazio, in primo luogo, dal momento che, in quel punto, la strada si respinge tantissimo. Ma, soprattutto, per questioni di tutela della domus : il passaggio di auto provoca vibrazioni che, alla lunga, danneggerebbero il monumento, una volta riemerso. Il dibattito su “Corso pedonalizzato sì', Corso pedonalizzato no” verrebbe automaticamente superato dalle prescrizioni della Soprintendenza ai beni archeologici. Almeno quel tratto del Corso diventerà una piazza, impreziosita dalla presenza di un reperto archeologico eccezionale.
Marcello Cocco