Rassegna Stampa

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Irpef, Comuni: “Non toccate il Fondo unico”

Fonte: web cagliaripad.it
29 gennaio 2016

 

Bene se la maggioranza torna indietro sugli aumenti di Irpef e Irap, ma non si tocchi il Fondo unico degli enti locali per trovare le risorse. L'altolà arriva dai Comuni (Anci, Aiccre, Asel e Cal), pronti a suggerire coperture alternative già la pros
 

Bene se la maggioranza torna indietro sugli aumenti di Irpef e Irap, ma non si tocchi il Fondo unico degli enti locali per trovare le risorse. L'altolà arriva dai Comuni (Anci, Aiccre, Asel e Cal), pronti a suggerire coperture alternative già la prossima settimana in occasione dell'audizione in commissione Bilancio sulla Finanziaria 2016.
"Siamo molto d'accordo che non si elevi la pressione fiscale e quindi non si aumenti le addizionali Irpef e Irap, ma bisogna trovare le giuste soluzioni - spiega il presidente dell'Anci Pier Sandro Scano - Tagliare il Fondo unico per evitare la manovra approvata a dicembre sarebbe una furberia, perchè i Comuni dovrebbero a quel punto aumentare le tasse o tagliare i servizi".
"Piuttosto - suggerisce il numero uno dell'associazione dei Comuni sardi - si può agire sulla razionalizzazione dell'imposta di soggiorno con un meccanismo di perequazione territoriale che coinvolga i 71 comuni costieri. Altri risparmi possono arrivare con l'unificazione delle agenzie agricole, il riordino dei consorzi bonifica e industriali o con alienazioni, affitto o riutilizzo di immobili regionali. Riteniamo che sia pigro guardare subito al Fondo unico ? sottolinea Scano ? ma siamo disponibili a confrontarci con il Consiglio e la Giunta sulla ricerca delle coperture alternative".
Sulla stessa linea il presidente del Cal, Giuseppe Casti. "Se il lavoro del Consiglio comunale è quello di ripianare il disavanzo della sanità e se questo viene fatto con il taglio del 10% sul Fondo unico, si costringono i Comuni ad aumentare Imu, Tasi e Tari - ribadisce - Ci sono altri strumenti per tagliare le spese della sanità: in due anni non sono stati ridotti i costi ed è aumentata la mobilità passiva. Il risparmio non si fa accorpando i punti nascita ma facendo una riorganizzazione sul versante amministrativo".
Altre questioni che il coordinamento degli enti locali porterà al tavolo della commissione riguardano da un lato gli accantonamenti, per i quali la Giunta ha già posto il problema al Governo per 680 milioni euro, e dall'altro il 'recupero' della legge 42 del 2009, che parla di svantaggi strutturali permanenti per le Regioni a statuto speciale.