Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Migranti, il Siap: chiuso il "Cara" la Sardegna è come un hotel

Fonte: La Nuova Sardegna
29 gennaio 2016


Dopo gli sbarchi ripetuti degli ultimi giorni nel Sulcis il sindacato di polizia segnala il sovraccarico di vigilanza per le forze dell'ordine e i rischi connessi con la mancaza di un centro di prima accoglienza dove avvengano anche le identificazioni dei profughi..


CAGLIARI. Serve una struttura idonea per riaprire il Cara di Cagliari per l’identificazione e la prima accoglienza dei migranti, dopo la chiusura di quello aperto nel 2008 all’aeroporto di Elmas senza che sia stata trovata prima un’alternativa.
Lo chiede il segretario regionale del sindacato di polizia Siap Massimo Zucconi Martelli, in una nota in cui segnala il rischio che locali delle forze dell’ordine siano trasformate in centri d’accoglienza nei momenti d’emergenza, com’è accaduto ieri, dopo che sulle coste del Sulcis-Iglesiente sono sbarcati 55 migranti provenienti dall’Algeria, in gran parte destinati a essere rimpatriati.
«Senza il Cara constatiamo l’aumento esponenziale del gravame che incombe sulle forze dell’ordine che, oltre a procedere all’identificazione dei migranti, devono sobbarcarsi l’onere di vigilare i soggetti da espellere», denuncia il segretario del Siap.
«Chiudendo il Cara, la vigilanza dovrà essere effettuata nelle strutture della polizia», com’è avvenuto ieri quando una ventina di immigrati da trasferire in una struttura della penisola per poi essere espulsi - ha riferito Zucconi Martelli - sono stati costretti a trascorrere la notte «in una lungo andito di una caserma della questura di Cagliari, vigilati da personale del Reparto Mobile».
L’aumento esponenziale degli sbarchi di soggetti provenienti dall’Algeria dove, in teoria, non dovrebbe esserci alcun conflitto in atto, fa anche pensare che la scelta di chiudere il Cara stia in qualche modo aprendo un ’ponticellò migratorio che non va assolutamente sottovalutato», evidenzia il segretario regionale del Siap. «La circostanza che arrivando

direttamente in Sardegna, per male che vada, ci si trova in un hotel da cui si può facilmente andar via, probabilmente sta creando una sorta di attrazione per persone che, per la maggior parte, sono disperate. Ma tra di esse non può escludersi possano nascondersi soggetti pericolosi».