Arriva la possibilità per le imprese dei territori montani della Sardegna di usufruire della “Zona franca burocratica”. Si tratta di una novità prevista dal Consiglio regionale che ha dato il via libera all'emendamento presentato dall'esponente della Base, Gaetano Ledda. In questo modo si riduce la burocrazia per favorire le attività imprenditoriali. L'altra novità riguarda il limite minimo di abitanti per le unioni di Comuni montani che non dovranno rispettare il limite minimo di 10 mila abitanti. A spiegare quali saranno i prossimi passaggi è Efisio Arbau, presidente della Base: «Nasceranno i Comuni montani a burocrazia zero e sarà la Giunta a stabilire le norme di attuazione con una legge». C'è ancora qualche dubbio ed è riferito al limite sui procedimenti in materia tributaria e ordine pubblico. «Si tratta di un'iniziativa importante per chi vuole fare impresa nei centri montani», sottolinea Gaetano Ledda. L'iniziativa, sostenuta dalla maggioranza, cerca di tutelare i Comuni che potrebbero avere qualche difficoltà a fronte del nuovo assetto previsto dalla riforma. «Parte delle misure è contenuta nella legge sulla montagna che il nostro gruppo ha depositato in Consiglio», dice Arbau. Così la riforma degli Enti locali è stata l'occasione per «riconoscere l'importanza identitaria, culturale, ambientale ed economica dei Comuni montani». La possibilità di non dover rispettare in maniera ferrea il limite dei 10 mila abitanti permette di «continuare a vivere in autonomia evitando di disperdere il lavoro portato avanti negli anni scorsi», conclude Arbau. (m. s.)