Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari diventa città metropolitana

Fonte: L'Unione Sarda
21 gennaio 2016

ENTI LOCALI. Arriva il sì del Consiglio: il capoluogo guiderà sedici Comuni dell'hinterland

Un bacino di circa 450 mila abitanti, 17 Comuni, un consiglio di 34 componenti e un sindaco metropolitano. Sono i numeri della Città metropolitana di Cagliari, istituita ufficialmente, ieri sera, con il via libera del Consiglio regionale. Un passaggio non semplice per la maggioranza che è andata sotto nella votazione di un emendamento presentato dal consigliere regionale di Forza Italia, Stefano Tunis. Durante la discussione, il consigliere regionale del Pd, Roberto Deriu ha avuto un malore. Prontamente soccorso dal presidente Gianfranco Ganau e dai colleghi, l'esponente del Pd e relatore di maggioranza della legge si è ripreso.
IL NUOVO ENTE Oltre Cagliari i sedici Comuni che entreranno a far parte della Città metropolitana sono Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Selargius, Sestu, Decimomannu, Maracalagonis, Pula, Sarroch, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro e Uta.
Le amministrazioni potranno decidere entro venti giorni dall'entrata in vigore della legge se aderire o meno al nuovo ente. Sarà il primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda, a ricoprire il ruolo di Sindaco metropolitano sino alle elezioni della prossima primavera.
Dunque, saranno i cittadini a scegliere non solo il sindaco di Cagliari ma anche quello della Città metropolitana. Il sindaco metropolitano può assegnare deleghe a componenti del consiglio metropolitano secondo le modalità e nei limiti stabiliti dallo statuto.
Gli altri enti sono l'assemblea metropolitana e il consiglio metropolitano. Della prima faranno parte tutti i sindaci dei Comuni, mentre nel consiglio metropolitano saranno le assemblee comunali a eleggere i propri rappresentanti.
LE FUNZIONI La Città metrpolitana riceve in eredità tutte le funzioni che erano in capo alla Provincia e naturalmente quelle previste per le future unioni di Comuni. Dunque, si occuperà di scuole, strade e servizi ambientali e potrà approvare piani di gestione integrata. Inoltre, è probabile che si possa arrivare a un Piano urbanistico sovracomunale che determini così la gestione del territorio della Città metropolitana sulla base dell'insieme dei centri che ne fanno parte.
LA POLEMICA Qualche scricchiolio la maggioranza l'ha avuto ed è stato sul numero dei componenti del consiglio metropolitano. A evidenziare le divergenze di vedute è stato un emendamento presentato dal consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, che puntava ad aumentare il numero dei consiglieri sino a 34. L'emendamento è passato con 25 voti favorevoli e 23 contrari, mandando su tutte le furie il presidente Pigliaru. «Il Consiglio regionale non è una tappezzeria», lamenta Tunis, «certe scelte vanno condivise e non prese nelle stanze». (m. s.)