Cagliari non è una città per giovani? Prime interviste nell'inchiesta di Alice Deidda: i giovani si annoiano e reclamano più spazi. Rodin: nuova mappa dei locali. Mannino: servono più controlli, i giovani sono maleducati

Autore: Alice Deidda il 14/01/2016 11:36

Cagliari non sembra essere una città per i giovani. I ragazzi si annoiano. I locali chiudono presto e la città non offre molti spazi per il divertimento. Alcuni, vorrebbero che ci fossero maggiori spazi dove rimanere in tranquillità fino a tardi. Altri, chiedono una maggiore scelta dei locali in cui andare. In città mancano i concerti d’inverno e altri punti di attrazione, diversi dagli stessi che si vedono tutto l’anno.

Per Pierluigi Mannino, consigliere  del centrodestra, il problema non è la scarsa movida cagliaritana ma la maleducazione dei giovani che fino alle prime luci dell’alba disturbano la quiete pubblica. “Ben vengano maggiori controlli - afferma il consigliere - secondo me, si dovrebbe puntare su intrattenimenti notturni di tipo culturale”. Il Comune ha, invece, un’altra soluzione: “il Poetto e via Roma unite in un unico polo”. Lo annuncia il consigliere Fabrizio Rodin, in un progetto che potrebbe cambiare la visione di una Cagliari vista dai giovani come la solita routine. Sono già stati fatti i primi interventi: “fino a cinque anni fa la movida era confinata nel quartiere Marina, continua Rodin. Per venire incontro a questa situazione, negli ultimi anni abbiamo cercato di rivitalizzare piazza Yenne, corso Vittorio Emanuele e le vie vicine”. L’obiettivo è quello di rendere la città più vivibile per renderla più appetibile, non solo per i giovani di Cagliari ma anche per quelli dell’hinterland. “ Finalmente anche il Poetto si sta animando”, continua Rodin. Ora che i chioschi sono stati messi a norma, il comune sta pensando di unire in un unico centro la movida cittadina. Via Roma e il Poetto saranno unite con una passeggiata che attraverserà Sant’Elia e Calamosca.