Rassegna Stampa

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Anfiteatro e orto botanico da salvare: nascerà un polo culturale?

Fonte: web Castedduonline.it
15 gennaio 2016

 


Martedì scorso il Consiglio Comunale di Cagliari ha approvato il progetto con il quale l'amministrazione parteciperà al bando regionale che finanzia programmi integrati e piani di riqualificazione urbana

Autore: Marcello Polastri il 14/01/2016 20:55

 


Un tempo la Vallata chiamata "di Palabanda" era un catino naturale che raccoglieva l'acqua piovana da monte a valle, dal colle nel quale fu edificato (più avanti nei secoli) il Castello. Poi nacque l'Anfiteatro e gli antichi romani, suoi creatori, modellarono nella dura roccia una serie veramente incredibile di cunicoli e canali per far defluire, ed l anche conservare, il prezioso liquido vitale: l'acqua.
Oggi però, di quel grandioso sistema idrico ben poco e' stato reso fruibile. Però c'è sempre tempo, evidentemente. Tempo al tempo... e così, il via libera per un collegamento intelligente tra l'Anfiteatro romano e il vicino orto botanico, passando anche per un tratto di quel sistema idrico romano, sembrerebbe alle porte.
A renderlo noto con un post sul social network Facebook con tanto di progetti allegati, l'assessore comunale all'urbanistica Paolo Frau.
"Martedì scorso il Consiglio Comunale di Cagliari ha approvato il progetto con il quale l'amministrazione parteciperà al bando regionale che finanzia programmi integrati e piani di riqualificazione urbana".
Si tratta di un progetto in sé piccolo, ma di grandissima prospettiva, secondo Frau. Ciò infatti è vero. Perché tale idea "ha come risultato il superamento della separazione tra Anfiteatro romano e Orto botanico". Come è presto detto. "Con la realizzazione di un varco di connessione tra questi due importantissimi beni storici". E, aggiungiamo, anche ambientali e identitari di grande pregio.
"Il progetto - rivela l'assessore - nasce dalla sempre più intensa collaborazione tra Comune e Università di Cagliari". Nello specifico prevede la realizzazione di una "piccola piattaforma panoramica che si affaccia sull'Orto botanico, di una rampa che consente di superare il dislivello tra le due aree, e di una passerella che restituisce alla vista dei visitatori la gronda dell'acquedotto romano". Si tratta di una trincea scavata nella roccia duemila anni fa, "per consentire il deflusso delle acque dal catino dell'Anfiteatro verso la valle di Palabanda". Per meglio capire verso la zona di Villa Tigrllio. Attenzione però. Non si tratta, come verrebbe da pensare, ad un collegamento tra l'Orto botanico, l'anfiteatro usando il tratto di acquedotto romano che dal medesimo anfiteatro sbuca nell'ex orto dei cappuccini. Insomma non si tratta del tunnel comunicante tra il Cisternone sotterraneo dei cappuccini e l'arena dell'anfiteatro mostrato in TV dal conduttore Roberto Giacobbo per Voyager.
Tuttavia, il Comune mira a realizzare una connessione che consentirà la creazione di sinergie con l'Università nella gestione integrata dei due ambiti e "costituisce un tassello importante nella costruzione del grande Parco urbano previsto nel Piano Particolareggiato per il Centro Storico.", conclude Paolo Frau. Prima però sarà necessario aggiudicarsi, come da bando regionale, il finanziamento per il programmi integrato e i piani di riqualificazione urbana.