Proposta del consigliere: partiti vecchi, si rigenerino
Non ha dubbi: «I movimenti civici sono laboratori e ma anche un'opportunità, concessa ai partiti, perché si rigenerino e creino una nuova classe di dirigenti». Pierluigi Mannino, consigliere di minoranza, studia la politica “dall'interno” e al cartello civico Cagliari 2016 guidato da Piergiorgio Massidda ha chiesto l'applicazione di «un codice etico per tutti i nuovi consiglieri dello schieramento». Precisa: «Non sono contro i partiti. Credo nella loro organizzazione ma - in virtù dall'esperienza di consigliere comunale maturata - penso che dimostrino stanchezza e scarsa capacità di elaborazione. Da qui la mia decisione di perseverare a far parte - dopo i miei inizi tra i socialdemocratici - in un movimento civico di responsabili».
Il consigliere-candidato (laurea in Scienze politiche, primo dei non eletti nel 2006 con la lista “Lavoro e quartieri, a palazzo Bacaredda dal 2011 con il raggruppamento “Fantola sindaco” che comprendeva l'associazione Patto per Cagliari) legge cinque anni di consiliatura con gli occhi di un oppositore disincantato: «La novità annunciata con l'elezione di Massimo Zedda si è rivelata nei fatti una proposta politica vecchia di 30-40 anni. Stando all'opposizione ho esercitato la critica, unico ruolo concessomi, tenuto conto che le proposte le fa la Giunta e le vota la maggioranza». Non sempre è andata così: «L'Aula ha votato anche qualche mia proposta, e anch'io, come in occasione del bilancio, ho votato con il centrosinistra. Per questa scelta sono stato criticato dalla mia parte politica. Pazienza. Quando un'idea o un progetto vanno incontro agli interessi della città bisogna sostenerli, anche se provengono dalla parte politica avversa». Da candidato civico si limita a osservare che l'attuale amministrazione aveva ereditato «una macchina amministrativa mortificata da chi li aveva preceduti, ma ora ci lascia un'amministrazione ancor più modificata, impoverita e male organizzata». Affondo su alcuni punti: «I campioni della trasparenza hanno pensato bene di eliminare il servizio appalti facendo gravare tutto sui singoli servizi. Rimane, per fortuna direi, una chimera il “porta a porta” per incrementare la raccolta differenziata dei rifiuti. Bando saltato e tutto da rifare. Non si è tenuto in considerazione il suggerimento di optare, come prescrive la normativa vigente, di procedere quando possibile per appalti frazionati».
Pietro Picciau