Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una valanga di avvisi Ici

Fonte: L'Unione Sarda
11 gennaio 2016


I Comuni chiedono ai contribuenti il pagamento del 2010 - Decine di migliaia di cartelle in tutta l'Isola. Sessanta giorni per pagare o fare ricorso

 

I Comuni battono cassa e chiamano i cittadini a pagare l'Imposta sugli immobili del 2010. Una valanga di “avvisi” è arrivata nelle case dei sardi in questi giorni, decine di migliaia in tutta l'Isola, da Capoterra a La Maddalena, 15 mila soltanto a Cagliari, con la richiesta del vecchio tributo sulla casa. Come si sa, le cartelle - a pena di decadenza - devono essere notificate entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione (ad esempio di esenzione) o il versamento avrebbero dovuto essere effettuati. Di conseguenza, le amministrazioni che non sono riuscite a farlo nei mesi precedenti, puntualmente alla fine dell'anno fanno partire la raccomandata. Poi il cittadino ha sessanta giorni di tempo per pagare - anche a rate - o contestare, con «richiesta di riesame». Proteste a migliaia, moltissimi gli errori da parte degli enti locali. C'è chi riceve la richiesta di cifre esorbitanti e chi invece gli importi pretesi non li deve proprio versare.
Ma attenzione, avverte l'avvocato Michela Pisano, «per i ricorsi inutile puntare sulla data di ricezione: la giurisprudenza dice che se l'avviso è stato inviato entro il 31 dicembre e ricevuto nel 2016, è valido».
«Certo, che le amministrazioni si sveglino all'ultimo minuto non è un bel segnale, ma possono farlo, sono dalla parte della legge», sottolinea Giorgio Vargiu dell'Adiconsum, «ovviamente chi riceve l'avviso deve controllare che il calcolo sia corretto, con estrema attenzione, perché gli sbagli sono all'ordine del giorno. Eventualmente si può rivolgere a una qualsiasi delle tante associazioni che difendono i consumatori, per farsi aiutare». Ricorda Vargiu che l'Ici è la vecchia imposta comunale sugli immobili sulla prima casa, poi abolita, poi ripristinata con atri nomi: «È sempre stata come il gioco delle tre carte, a perdere sono sempre e soltanto i cittadini. Ora è stata di nuovo cancellata, anche se Renzi non ha affatto spiegato come farà la copertura, e i Comuni sono realmente con l'acqua alla gola per i mancati introiti».
Monica Satolli, dell'Unione nazionale dei consumatori Sardegna, avverte: «Ricordiamoci di conservare le ricevute dei pagamenti per almeno cinque anni, altrimenti non si potrà dimostrare di essere in regola».
Spiega la responsabile dell'ufficio tributi del Comune di Cagliari, Francesca Brundu: «Ogni anno siamo tenuti a fare le verifiche, e di conseguenza mandiamo gli avvisi a tutti coloro che secondo noi non sono in regola». Il Comune di Cagliari ha mandato quindicimila avvisi, per un totale di 8 milioni di euro. «Errori? Bé, può succedere, è accaduto di recente e abbiamo corretto. Proteste ne riceviamo un'infinità, poi alla fine annulliamo circa il 2% degli avvisi». Cosa succede se qualcuno, che dovrebbe pagare, non paga? «Entro tre anni vengono mandati a ruolo. Infatti ora a molti cittadini stanno arrivando anche le cartelle Equitalia relative all'annualità Ici 2007, di cui abbiamo mandato gli avvisi nel 2012».
Perché aspettare il 31 dicembre per procedere? «Per due mesi dobbiamo rispondere a chi ci scrive o viene negli uffici, migliaia di persone, nel complesso, fino a marzo siamo impegnati con le istanze di riesame. Poi c'è la scadenza di giugno, entro cui devono arrivare le dichiarazioni sulle esenzioni, quindi calcoliamo le somme, a settembre-ottobre iniziamo con gli accertamenti».
A febbraio scorso è stato siglato un protocollo d'intesa tra il Comune e l'Agenzia delle Entrate per una collaborazione nell'accertamento fiscale e di contrasto all'evasione. Accordi analoghi ci sono anche a Sassari e Oristano. Con questo patto, le amministrazioni partecipano con uno scambio di informazioni. In cambio le Entrate verseranno al Comune una quota delle somme recuperate.
I settori nel mirino sono quelli del commercio, delle professioni, dell'urbanistica e del territorio, poi, la proprietà edilizia e il patrimonio immobiliare, le residenze fittizie all'estero e la disponibilità di beni e servizi di rilevante valore. Ha spiegato Rossella Rotondo, direttore regionale dell'Agenzia, che «il fenomeno non è solo legale ma anche culturale. “Pagare tutti per pagare meno”, dunque, l'obiettivo è premiare i cittadini onesti, garantendo la qualità dei servizi pubblici, penalizzati dai tagli dei trasferimenti regionali e statali».
Cristina Cossu