Donna di 44 anni stanca di promesse: «Voglio una casa»
Si è incatenata al cancello del Municipio di via Roma, stanca di promesse e fiumi di parole. «Voglio una casa, è un mio diritto. Sono disabile al cento per cento, malata, sfrattata e in graduatoria per un alloggio comunale da dodici anni». Federica è rimasta sotto i portici per sei ore, tra l'indifferenza delle istituzioni e della politica. Alla fine ha deciso di slegarsi: è corsa all'interno del cortile del Comune, è salita al secondo piano e si è messa a cavalcioni sul muretto. «Voglio parlare con il sindaco. È una vergogna che nessuno mi ascolti». Solo in quel momento sono intervenute le assistenti sociali, insieme a vigili del fuoco e agenti della municipale.
Federica, cagliaritana di 44 anni, ha poi concluso la sua pericolosa protesta per parlare con le assistenti sociali. «Lunedì mi faranno sapere qualcosa. Sia chiaro però», ha detto la donna, «non voglio più vivere in una stanzetta. Sono in attesa di un alloggio comunale da troppo tempo. Sono malata e ho bisogno di essere seguita da medici e infermieri: per questo chiedo solo quello che mi spetta, cioè una casa in cui curarmi e cercare di vivere dignitosamente il tempo che mi resta». La pazienza di Federica è finita. Parlerà con i responsabili dei servizi sociali e ascolterà la loro proposta. Non esclude di denunciare tutto alle forze dell'ordine e di rivolgersi al Tribunale del malato per far valere i suoi diritti.
Matteo Vercelli