Nelle vie dello shopping tra pronostici positivi e malumori - A Cagliari e in tutta la Sardegna gli sconti di fine stagione a partire da dopodomani
Meno due. A quarantott'ore dalla partenza ufficiale commercianti e potenziali clienti si dividono. La discussione inizia per strada, e prosegue all'interno dei negozi del centro. C'è chi propone di abolirli, altri chiedono maggiori controlli: i saldi neanche sono iniziati, ma fanno già discutere. Intanto nelle vie dello shopping slogan e formule allettanti sono le stesse di Natale. Meno trenta per cento, prezzi leggeri, grandi occasioni, si legge sulle vetrine tirate a lucido. Qualcuno è partito con un ribasso del settanta. Ma quasi ovunque si viaggia sul meno venti. Guai a pronunciare la parola saldo: è bandita. Dai cartelli e dal vocabolario dei titolari delle varie attività. Li chiamano promozioni. A denti stretti e con la consapevolezza che in fin dei conti poco cambia. La tendenza è generalizzata, e cammina per tutta la Sardegna. Cagliari inclusa, dove messa da parte la questione dei saldi sottobanco, iniziano i pronostici per quelli veri.
GLI OTTIMISTI «La stagione è andata abbastanza bene, e sono certa che anche i saldi saranno un successo. Un pronostico? Assolutamente positivo», azzarda Alessia Pici, responsabile del punto vendita Pimkie, in via Manno. «Certo ormai le promozioni si fanno tutto l'anno, ma comunque i saldi restano un punto di riferimento per i clienti. Abolirli sarebbe una follia». Da Desigual, Alessia King è indaffarata alla cassa: «L'ottimismo non può mancare tra i commercianti», premette con convinzione. «Credo e spero che le vendite continuino ad aumentare. Per il momento non possiamo far altro che aspettare fiduciosi».
I RASSEGNATI «Ogni anno si ripete la stessa storia: nelle vie dello shopping ognuno fa quello che vuole», polemizza Roberto Maggio, titolare di Ilario abbigliamento, in piazza Martiri. «In cinquantacinque anni di attività ho sempre atteso la partenza ufficiale. Mai esposto un cartello in vetrina prima. Purtoppo credo di essere praticamente l'unico, visto che quasi tutti fanno gli sconti da prima di Natale con tanto di manifesti esposti in bella mostra», commenta. «I controlli non ci sono, per cui alla fine ci rimettono i commercianti onesti, quelli che rispettano le regole, ma non sono tutelati. Per come sono organizzati i saldi sono una pagliacciata».
NIENTE PARCHEGGI In via Garibaldi il clima non cambia. «Ben venga la pavimentazione nuova, ma il problema principale di questa strada è l'assenza dei parcheggi», osserva Angelica, dipendente di Evoque. «Sino a quando il Comune non si deciderà a realizzare un bel multipiano gli affari andranno male. Saldi o non saldi. Poi chiaramente uno ci spera».
I TACITURNI «Tutto bene, bisogna pensare positivo», taglia corto Pasquale Lobina, dietro il bancone di Black out. Impossibile strappargli mezza parola di più, ma almeno sorride. Dall'altro lato della strada Cristian Scalas, proprietario di Ticalza, è intento a servire due clienti. «Diciamo che c'è stato un piccolo miglioramento rispetto agli anni scorsi», spiega. «L'augurio è che i saldi invoglino agli acquisti, ma non me la sento di fare pronostici».
I CONTRARI «La situazione è drammatica, uno o decide di prenderla con filosofia oppure si piega alla depressione», commenta l'unica dipendente del negozio d'abbigliamento al civico 40 di piazza Yenne. «Il piccolo commerciante si trova a dover combattere con la concorrenza dei grandi centri commerciali da una parte, dall'altra contro il mercato nero che naviga a gonfie vele e senza che nessuno intervenga. I saldi? Non hanno senso. La gente non ha lavoro, e senza soldi anche il mega prezzo non serve a nulla». Parola a Giuseppina Napoli, ex commerciante: «Sono una presa in giro, di fatto ognuno decide quando fare gli sconti, e nessuno aspetta più la partenza ufficiale. Allo stato attuale non esistono controlli, per cui è evidente che non abbiano ragione di esistere»
Sara Marci