FI al 9 per cento in campo nazionale, oggi riunione del “cantiere” azzurro
Mancano ancora qualche candidato sindaco e i programmi. Ma gennaio, per partiti e liste civiche che preparano le amministrative di giugno, è già il mese delle scelte. Al di là dei tempi decisi dai segretari e dai candidati, l'inizio dell'anno è anche un momento simbolico: segna il confine tra annunci e promesse e quasi impone di anticipare i temi veri della campagna elettorale. La conferma di un disagio strisciante nel centrodestra è giunta a ridosso di Capodanno (l'ipotesi: Forza Italia alle amministrative con liste civiche), sebbene i segnali fossero già stati registrati e segnalati dal candidato sindaco di “Cagliari 2016” Piergiorgio Massidda. L'ex senatore di Forza Italia, oggi allenatore di un cartello di liste civiche che hanno infranto (“superandole”) le categorie di centrodestra e centrosinistra, già a novembre aveva anticipato l'interesse del suo ex partito nei suoi confronti. Massidda aveva posto una condizione: «Accordo possibile ma Forza Italia rinunci al suo simbolo». Per l'ex Autorità portuale la forza attrattiva del movimento civico era ed è tale da poter abbracciare uomini e programmi non soltanto di Forza Italia (privata del suo simbolo identitario) ma anche di altre formazioni del centrodestra. Dibattito ancora aperto, soprattutto nel “cantiere” promosso dal coordinatore regionale azzurro Ugo Cappellacci, atteso oggi a un nuovo incontro tra i componenti dello schieramento: Forza Italia, Noi con Salvini, Fratelli d'Italia.
SONDAGGIO A fornire un chiarimento, di fatto a indirizzare il ragionamento, un sondaggio nazionale che prevederebbe per gli azzurri il rischio di un bagno di sangue al voto di giugno a Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli. Il rilevamento fatto dalla Lorien consulting (pubblicato il 31 dicembre) vede il partito dell'ex cavaliere Silvio Berlusconi precipitare al 9 per cento su base nazionale, sotto la soglia di galleggiamento del 10.
In città il partito sta meglio? La risposta (indiretta) dalle scelte che verranno fatte dai leader del partito, a caccia da settimane di un candidato (“popolare”) disposto a confrontarsi con i “sindaci” già in corsa: oltre Massidda, Pierpaolo Vargiu (leader di #CA_mbia Cagliari), Paolo Casu (Insieme Onestamente per Cagliari), Paolo Matta (La Quinta A), Enrico Lobina (Cagliari Città Capitale) e Massimo Zedda (centrosinistra).
SCELTE Nel centrosinistra sono imminenti nuove scelte, oltre quella già avvenuta del candidato Zedda. Già negli ultimi giorni di dicembre il segretario cittadino Nicola Montaldo ha avviato contatti con esponenti di diverse forze politiche. Obiettivo: tracciare il perimetro del centrosinistra. Al riguardo già Sel e lo stesso Pd hanno chiarito che la base di partenza per nuove alleanze è la maggioranza che dal 2011 sostiene il sindaco Massimo Zedda a palazzo Bacaredda. Zedda ha anche deciso di concedersi il tempo necessario perché il quadro politico nel suo schieramento si chiarisca. Soltanto dopo inizierà la campagna elettorale vera e propria. Con una precisazione: il programma, il sindaco e la sua maggioranza di centrosinistra, lo stanno realizzando tutti i giorni. Nel recinto del centrosinistra potrebbero entrare - in forme e con accordi chiari su temi condivisi - forze come Udc e Psd'Az. Nulla di ufficiale, ma dirigenti del Pd e del Psd'Az stanno discutendo da tempo, probabile quindi l'imminente annuncio di un'intesa.
Di contenuti e di programmi si è discusso finora in modo vago e per allusioni. Quelli di Enrico Lobina e Paolo Casu hanno già una forma quasi definita, mentre quelli di Massidda e di Vargiu (già ricco di indicazioni su “lavoro e mobilitazione dei cittadini per una rivoluzione”) devono ancora essere illustrati.
Pietro Picciau