Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un destino per la città delle infinite servitù

Fonte: L'Unione Sarda
4 gennaio 2016


Il percorso

 

A Cagliari, ogni cento metri quadri di territorio, tre sono destinati alle Forze armate. Un dato in linea con quello regionale: in Sardegna sono oltre 35 mila gli ettari di territorio sotto vincolo di servitù militare, tra poligoni missilistici (Perdasdefogu) e per esercitazioni aeree (Capo Frasca) e a fuoco (Capo Teulada), aeroporti militari (Decimomannu) e depositi di carburanti.
Cagliari, in particolare, è stata storicamente una roccaforte militare: un passato che, oltre ai tremendi bombardamenti angloamericani del 1943, ha lasciato alla città un'eredità fatta di importanti infrastrutture che, finita la Guerra fredda, non sono più utilizzate o, talora, lo sono per fini non direttamente collegati a esigenze militari (è il caso del Campo Rossi o degli stabilimenti di villeggiatura marina al Poetto).
Il percorso della dismissione, in Sardegna, si è sbloccato nove anni fa, quando Regione e Ministero della difesa stilarono un elenco di beni che potevano passare sotto il controllo regionale. In realtà, fin dal 1948, lo Statuto regionale, all'articolo 14, stabilisce che «la Regione, nell'ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo».
Fatta la lista, però, non è che sia successo moltissimo. Tempi lunghi per il passaggio di consegne, spese ingenti per rendere utilizzabili edifici e terreni, necessità di individuare nuove e sensate destinazioni d'uso. Un percorso, insomma, tutt'altro che agevole. (m. n.)