Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Calamosca, sogni e vele

Fonte: L'Unione Sarda
4 gennaio 2016


Coni: villaggio olimpico nel compendio militare

Il progetto è legato alla candidatura di Roma per i Giochi del 2024

 


Un villaggio olimpico al posto dei recinti, delle caserme vuote, degli alloggi dalle porte murate vista mare. Ristrutturazioni al posto del degrado. Neanche un centimetro cubo in più dell'esistente, giurano in Comune, e in compenso la possibilità di rendere utilizzabili oggi in abbandono: edifici per cui ipotizzare un futuro. C'è un sogno chiamato Calamosca, a Cagliari: il compendio militare che si trova sul colle è stato indicato dal Coni come luogo ideale in cui ospitare i velisti olimpici. «Una scelta - spiega Yuri Marcialis, assessore comunale allo Sport - dettata sia dalla posizione vantaggiosa che da ragioni di sicurezza».
OCCASIONE Un'occasione storica. A monte c'è un grande “se”. E allora mettiamolo subito in campo: se la scelta sulla sede delle Olimpiadi 2024 cadrà su Roma, Cagliari (preferita a Bari dalla commissione di valutazione del Coni) ospiterà le gare di vela. La sfida non è facile ma le probabilità giocano a favore: Roma deve vedersela con Budapest, Los Angeles e Parigi. La prima, dicono, è abbastanza indietro rispetto agli adempimenti che devono accompagnare la candidatura, la seconda è stata sede olimpica in tempi relativamente recenti (1984), la terza è reduce da un anno segnato dalle stragi terroristiche di Charlie Hebdo e del Bataclan. La scelta del Cio, il Comitato olimpico internazionale, dovrebbe arrivare entro l'anno: «Di solito, la scelta arriva qualche mese dopo la chiusura delle Olimpiadi», ricorda l'assessore allo Sport. L'appuntamento a Rio de Janeiro si concluderà il 21 agosto, quindi è ragionevole attendersi il responso entro dicembre.
TRATTATIVE L'altro “se”, non trascurabile, riguarda la disponibilità dei beni militari inutilizzati. Alcuni, in zona, sono nell'elenco dei beni militari già dismessi dal Demanio militare e in capo alla Regione (per esempio l'ex stabulario, l'ex poligono di tiro, l'ex tettoia ricovero quadrupedi, l'ex stazione segnali del faro di Sant'Elia, il fortino Sant'Ignazio, la caserma Ederle, la palazzina ufficiali), altri non sono stati ancora dismessi, e la caserma Ederle dal settembre 2014 è sottoposta a un vincolo di tutela della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici che rende molto difficile alterare l'edificio. Il Comune, che ha predisposto il dossier di candidatura, è fiducioso: «Il Comitato olimpico internazionale ha delle corsie preferenziali», spiega ancora Marcialis. «Le trattative, in questi casi, avvengono direttamente con i governi». L'assessore frena gli entusiasmi: «Parliamo di un percorso ancora tutto in itinere . Nel nostro dossier ci siamo concentrati sugli aspetti tecnici, sia sportivi che gestionali. Ora, una volta che Cagliari è stata scelta come sede per la vela in caso di vittoria italiana, comincia una fase nuova: il primo passo sarà l'apertura di un tavolo di confronto con la Regione».
FUTURO Se tutto andrà bene, ci saranno otto anni di tempo per realizzare il villaggio olimpico. E poi? «In tutte le città dove è stato realizzato un villaggio olimpico, è rimasta una struttura. Naturalmente, se costruisci una cattedrale nel deserto, un corpo estraneo alla città, resta tale. Qui si prospetta un percorso diverso: la valorizzazione di un contesto urbano dove non sarà costruito nulla di nuovo ma si migliorerà l'esistente, rendendolo agibile». Se tutto andrà bene, finite le Olimpiadi 2024, come si utilizzerà il villaggio olimpico? «Questo è un aspetto che, per il momento, non abbiamo ancora affrontato».
Marco Noce