Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Polveri sottili: l'allarme si estende al sud dell'Isola

Fonte: L'Unione Sarda
29 dicembre 2015

Superata a dicembre la soglia critica

 

 

Da un lato la siccità e l'assenza di piogge, dall'altra il maestrale assente che non spazza via le polveri sottili dei tubi di scarico e dei caminetti. È questo che, a dicembre, avrebbe provocato il superamento della soglia di sicurezza del PM10, stimata in 50 microgrammi per metro cubo nella media giornaliera. Un limite che può essere varcato non più di 35 volte l'anno, prima che scatti la criticità.
A CAGLIARI L'inverno che non arriva impedisce di diluire la componente inquinante nell'aria rimescolando le polveri nell'atmosfera. I primi superamenti da PM10, infatti, sono stati registrati a dicembre in contemporanea con l'accensione dei riscaldamenti a legna nelle stazioni di rilevamento dell'Arpas di Cagliari (in via Cadello), Quartu, Assemini e Monserrato. Un dato che si somma a quello pesantissimo di San Gavino e di altri piccoli centri del Medio Campidano, dove il caminetto è ancora molto usato nelle case. Inquinamento da polveri sottili che, salvo poche eccezioni (come ad esempio qualche limite superato a Olbia), sembra circoscritto al Sud Sardegna.
I RILEVAMENTI I dati raccolti dalle 44 centrali di rilevamento sparse in tutta l'Isola sono elaborati ogni giorno dagli esperti della Direzione tecnico-scientifica dell'Arpas, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente in Sardegna. In queste ore - stando alle indiscrezioni - starebbero elaborando un dossier dettagliato da inviare alla Regione, dopo l'allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste. Sta di fatto che dal 17 al 21 dicembre la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo di PM10 è stata superata spesso nelle stazioni di Assemini, Cagliari, Monserrato, Quartu e San Gavino (col record di 105 ug/m3 il 17 dicembre).
LO SCORSO ANNO Nel 2014 la soglia critica era stata superata per più di 35 volte nel comprensorio di Cagliari (Quartu, Quartucciu, Selargius, Monserrato e Elmas), anche se dei 40 superamenti (5 in più di quanto concesso dalla norma) alcuni sarebbero dipesi dalla soglia d'incertezza degli strumenti e da alcuni giorni interessati da polveri sahariane portate dallo scirocco. Vicino ai limiti di criticità anche Assemini e Macchiareddu, oltre che nell'area industriale di Portoscuso. Sempre lo scorso anno, una sessantina di segnalazioni erano arrivate ancora una volta dalla centrale di monitoraggio di San Gavino. Nonostante gli allerta di questi giorni, comunque, i dati di quest'anno che l'Arpas sta elaborando potrebbero alla fine essere migliori rispetto a quelli del 2014.
LE CENTRALINE La rete dell'Arpas è costituita da 44 centraline, di cui 1 non attiva: Assemini (3, due delle quali a Macchiareddu), poi Cagliari, Monserrato, Quartu, Sarroch (3), Seulo, Carbonia, Gonnesa, Iglesias, Portoscuso (4), Sant'Antioco, Nuraminis, San Gavino, Villasor, Macomer, Nuoro (2), Ottana, Siniscola, Tortolì - Arbatax, Olbia (2), Oristano (2), Santa Giusta, Alghero, Porto Torres (5), Sassari città (6, 1 non attiva).
SARDIGNA LIBERA Sull'aria sporca di Cagliari e dintorni è intervenuta anche l'ex consigliere regionale di Sardigna Libera, Claudia Zuncheddu. «Spesso» ha sottolineato, «si omette di citare tra le fonti maggiormente responsabili dell'inquinamento della nostra città le attività del polo industriale da Sarroch a Macchiareddu con i relativi inceneritori».
Francesco Pinna